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Griffini (Ai.Bi.): “Con un sms solidale, basta meno di un minuto per salvare un bambino dall’abbandono”

Bastano pochi spiccioli per contribuire a salvare la vita a tanti bambini. Così Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, spiega il senso dell’sms solidale in favore della campagna Fame di Mamma di Ai.Bi.: un’iniziativa che, dal 6 al 21 dicembre, permetterà di sostenere i servizi di prevenzione dell’abbandono in Italia attraverso una piccola donazione.

Laudadio, Capotondi, Satta, Falchi, Zaba, Guzzanti, Lanfranchi e Valla : dalla tv al cinema alla radio per dire #nessunrifiuto

Da Max Laudadio a Cristiana Capotondi, da Melissa Satta ad Anna Falchi, da Savino Zaba a Sabina Guzzanti, da Roberta Lanfranchi a Francesca Valla. Dalla tv al cinema passando dalla radio: i diversi linguaggi della comunicazione e delle arti si uniscono in un unico appello. Dona al 45 505 per dire stop all’abbandono dei bambini, per dire #nessunrifiuto.

Quanta “Fame di Mamma” c’è in Italia ! Dal 6 al 21 dicembre dona 2 euro con un SMS al 45 505.

Ogni anno circa 3mila neonati vengono rifiutati al momento della nascita e di questi solo 400 vengono salvati perché abbandonati al riparo nelle culle termiche o all’interno degli ospedali, degli altri si perde traccia o si ritrovano troppo tardi. In Italia c’è Fame di Mamma  e proprio Fame di Mamma è la campagna di Ai.Bi. Amici dei Bambini per dire basta all’abbandono in Italia. Anche tu puoi contribuire: dal 6 al 21 dicembre sarà possibile sostenere l’iniziativa, donando 2 euro attraverso il numero 45 505 e 2 o 5 euro allo stesso numero da rete fissa.

Marocco. Per Tarik il karate è un modo per difendersi…dall’abbandono.

Nello sport cerca il riscatto. Cerca un modo per reagire, cerca una motivazione e soprattutto la fonte di quelle gratificazioni e conferme che a casa non trova. Tarik è un bambino marocchino abbandonato dalla mamma e che nel karate ha trovato la sua passione. Si prepara con la massima concentrazione prima di ogni allenamento e ripassa costantemente le mosse. Tarik adora il karate: in questo ha trovato una valvola attraverso cui sfogare in modo costruttivo l’aggressività e il nervosismo “frutto” dei traumi che fin da piccolissimo ha subito.