Palermo. L’esercito degli invisibili rifiutati dai genitori

In Italia si stima siano circa un migliaio l’anno i bambini nati con parto in anonimato: tre su cinque sono stranieri e la maggioranza delle donne che ricorrono a tale strumento sono coniugate, mentre le mamme sole sono meno del 10%.

Esiste una legge in Italia, il dpr 396/2000, che consente alle donne che per qualsiasi motivo non possano o non vogliano riconoscere il proprio bambino, di poter partorire in anonimato, lasciando il piccolo affidato in totale sicurezza nell’ospedale in cui è nato.

Un gesto d’amore della mamma per il proprio bambino, che permetterà al piccolo di essere accudito e vegliato fin dal primo istante, evitando quelle tragedie che abbiamo imparato a conoscere, nostro malgrado, leggendo le prime pagine dei giornali.

In Italia – racconta il Giornale di Sicilia – si stima che siano circa un migliaio l’anno – i bambini nati con parto in anonimato. Solo a Palermoin base ai numeri  gestiti dal Centro Aiuto alla Vita, di sicuro non meno di una trentina”.

Tre bambini su cinque nati in anonimato sono stranieri

Come riportato dal quotidiano, secondo dati e statistiche, tre bambini su cinque nati in anonimato sono stranieri e la maggioranza delle donne che ricorrono a tale strumento sono coniugate, mentre le mamme sole sono meno del 10%.

“Solitamente riceviamo segnalazioni da medici, parroci, amici o parenti – sottolinea Luciano D’Angelo, presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Palermo al Giornale di Sicilia –  Il nostro compito non è scoraggiare, forzare o evitare questa scelta, ma innanzitutto capire ed è per questo che per prima cosa avviamo un dialogo con le future mamme, per capire cosa le ha spinte o le spinge verso questa scelta”.

Ma non è tutto, perché il Centro Aiuto alla Vita non lascia soli né la mamma, né il bambino nato con  parto in anonimato: “ l’organizzazione presta la propria assistenza per tutti i mesi della gravidanza e per il primo anno di vita del neonato – scrive il quotidiano siciliano – al quale viene garantito tutto il corredo, il passeggino, un lettino, ma anche latte e il necessario per lo svezzamento”.

Attualmente racconta il presidente D’Angelo, al Giornale di Sicilia, il Centro di Aiuto alla Vita di Palermo sta seguendo 30 bambini concepiti a partire da giugno 2019.

Un sostegno importante per le mamme che vivono una scelta drammatica e difficile e che, senza l’impegno dei Centri di Aiuto alla Vita, potrebbero compiere, in preda alla disperazione, qualche gesto sconsiderato.

Una scelta, quella di partorire in anonimato che permette alla donna di partorire in sicurezza e in  segretezza, tutelando il proprio bambino.