Palermo: un punto Ai.Bi / ACLI per sostenere le adozioni internazionali

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Il boom delle adozioni internazionali in Sicilia, prendendo in esame gli ultimi dieci anni, è stato nel 2005 quando le coppie siciliane adottarono 771 bambini stranieri. Da quel momento è iniziato un calo costante diventato inesorabile negli ultimi anni e in tendenza con i dati nazionali. In Italia, a differenza della maggior parte dei Paesi europei, diminuisce l’interesse verso l’adozione internazionale a fronte di una sempre minore capacità e volontà a fare figli e a fronte di un elevatissimo aumento di minori stranieri, regolari e non, che arrivano nel Paese con le loro famiglie di origine. Un quadro demografico che sta mutando rapidamente, che risente di diversi fattori scatenanti economici e psicologici e riflette una nuova realtà sociale.

 

Secondo l’ultimo Rapporto della Commissione per le Adozioni Internazionali, nel 2012 sono state 124 le coppie siciliane che hanno richiesto l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri (il 5,5% del totale) su 2.469 coppie che hanno adottato in Italia. Mentre i minori adottati in Sicilia, sempre nell’ultimo anno, sono stati 186 (il 6,4% del totale) sui 3.106 adottati in tutta Italia.

 

Ecco che allora Ai.Bi., in collaborazione con le ACLI, ha deciso di rinforzare la propria presenza in Sicilia per stare più vicino alle coppie e accompagnarle così sempre meglio nei loro percorsi di affido o adozione. Martedì 30 aprile, alle ore 16.30, infatti, aprirà un nuovo punto Ai.Bi. nella sede Acli S. Antonio alla Rocca (in via Umberto Nobile, 1), dove sarà possibile, ogni 30 del mese, partecipare agli incontri informativi gratuiti sulla adozione internazionale.

 

D’altra parte la Sicilia è una realtà molto significativa per le adozioni internazionali: è, infatti, la Regione con il più alto numero di Tribunali per i Minorenni (ben 4, quelli delle città di Caltanissetta, Catania, Messina e Palermo) ed è ben noto il grado di ospitalità dei siciliani così come le qualità di accoglienza delle famiglie isolane.

 

Occorre quindi sostenere questa naturale predisposizione di apertura delle coppie siciliane. L’apertura del punto Ai.Bi. in una sede Acli, come peraltro già avvenuto in diverse città italiane, rientra in un accordo di programma fra i due enti, con l’obiettivo di promuovere e sensibilizzare le famiglie all’accoglienza dei bambini abbandonati, attraverso momenti collettivi di riflessione sui temi dell’emergenza abbandono e dell’accoglienza in famiglia, di offrire alla cittadinanza uno sportello di riferimento gestito da un operatore che possa dare informazioni, in incontri individuali con chi fosse interessato alle adozioni e infine di realizzare corsi di formazione per le coppie che intendano accogliere dei bambini nella propria vita.

 

Per quanto riguarda la presenza di Ai.Bi. in Sicilia, nel 2012, la sede regionale di Ai.Bi., a Messina, aveva accolto per la prima informazione coppie, delle quali poi 34 hanno proseguito frequentando i 7 corsi “maturativi”; mentre 30 sono state le coppie che hanno dato ad Ai.Bi. il mandato per avviare l’iter adottivo, di cui 10 hanno adottato prima della fine dell’anno.

 

Nel primo trimestre di quest’ anno , gli operatori della sede di Messina hanno già incontrato 23 coppie e organizzato 2 corsi di formazione a cui hanno preso parte 11 coppie. I minori adottati da gennaio a marzo in Sicilia sono stati 6: 1 dalla Repubblica Democratica del Congo, 1 dalla Bulgaria, 2 fratellini dal Cile, e 2 fratellini dalla Colombia.