Papa Francesco, amico dei bambini

papa bambino 200Nasce la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, istituita da Papa Francesco, dopo l’annuncio del 5 dicembre 2013. Ne faranno parte otto membri, quattro uomini e quattro donne: la dott.ssa francese Catherine Bonnet, la signora Marie Collins, irlandese, la prof.ssa britannica Sheila Hollins, il card. arcivescovo di Boston Seán Patrick O’Malley, il prof. italiano Claudio Papale, l’ex premier polacco e ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede Hanna Suchocka, il padre gesuita argentino Humberto Miguel Yáñez e il padre gesuita tedesco Hans Zollner.

Avranno il compito di preparare gli Statuti della Commissione, i quali ne definiranno le competenze e le funzioni. La medesima Commissione verrà successivamente integrata da altri membri, scelti nelle varie aree geografiche del mondo.
Il Papa ha seguito dunque il percorso tracciato dai suoi Predecessori e dopo aver sentito i cardinali suoi collaboratori, ha deciso di formare una Commissione per la tutela dei minori. L’importanza dell’iniziativa  del Papa ci insegna che la Chiesa deve tenere la protezione dei minori fra le sue priorità più alte e per promuovere l’iniziativa in questo campo i nomi indicati dal Papa per far parte della Commissione sono di alto profilo.
Le competenze sono varie, perché ci sono persone competenti nell’educazione, nella psicologia, nelle scienze sociali, nel diritto, nella morale. Uno dei membri, la signora Marie Collins, irlandese, è una persona che ha subìto personalmente violenza nella sua giovinezza.

Questo nucleo è ora chiamato a lavorare speditamente per collaborare in differenti compiti, fra cui elaborare la struttura finale della Commissione, precisandone scopo e responsabilità e proponendo i nomi di ulteriori candidati, in particolare da altri continenti e Paesi, che possono essere chiamati al servizio della Commissione. Per onorare un compito che investe tutta la Chiesa, la Commissione adotterà un approccio molteplice per promuovere la protezione dei minori, che comprenderà l’educazione per prevenire lo sfruttamento dei bambini, le procedure penali contro le offese ai minori, doveri e responsabilità civili e canoniche, lo sviluppo delle “migliori pratiche” che si sono individuate e sviluppate nella società nel suo insieme.

Il Papa desidera fare tutto per i più piccoli. Tutto per  rispondere alla sacra responsabilità di assicurare la sicurezza della gioventù, perché “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare”. (Matteo 18,6)