Partecipare a un informativo affido fa bene al cuore

Il racconto dell’esperienza arricchente e di grande partecipazione che si ha nell’assistere a un incontro con le famiglie affidatarie, che raccontano la loro esperienza, esprimono la gioia e aiutano a rispondere ai dubbi

L’affido è un’esperienza straordinaria, aperta a tutti e che richiede “solo” tanta accoglienza, cuore e quotidianità. Lo si capisce anche solo parlando con le famiglie che hanno deciso di compiere questo percorso e che condividono la loro esperienza durante incontri informativi sull’affido a cui tutti, almeno una volta, dovrebbero provare l’emozione di partecipare. Non solo chi sta decidendo se aprirsi a questa particolare forma di accoglienza, ma anche tutti gli altri, semplicemente perché… ascoltare certi racconti fa bene al cuore.

Informativo affido: il racconto di un’esperienza straordinaria nella sua “normalità”

Francesca, che ha partecipato a un informativo affido di questi topo condotto da Laura e Fabio, genitori di una famiglia affidataria, ha riportato la sua esperienza. Eccola.

“La coppia che ha condotto la serata a cui ho partecipato ha quattro figli biologici, e ha avuto esperienze di diversi affidi di pronta accoglienza. Accoglienza che i due dimostrano anche nei confronti di chi è presente all’incontro.

La serata comincia con la descrizione delle varie tipologie di affido. Poi, il racconto di apre alla propria esperienza personale. Laura e Fabio raccontano di un affido che si è concluso con un’adozione da parte di un’altra coppia e di un altro che è terminato con il rientro della bimba nella famiglia d’origine. Il tutto viene esposto con grande gioia, riportando tanti esempi di vita vissuta, come, per esempio, partire per una vacanza con un pulmino, dato che si è in 9!

Viene ribadito che l’affido è un sostegno a favore della famiglia d’origine, affinché questa riesca a migliorare e poter così riprendere con sé il minore. Si evidenzia quanto sia importante per i bimbi stessi la famiglia d’origine e il sentire di farne sempre parte: da qui l’impegno, non poco faticoso, degli affidatari, a rispettarne gli affetti e le relazioni.

Affido: un’esperienza aperta a tutti

La famiglia intervistata sottolinea con enfasi quanto l’affido sia aperto a tutti e non richieda doti particolari, se non l’accoglienza stretta, cuore e quotidianità! Loro stessi parlano con il cuore, riportano negli occhi le emozioni vissute, a volte anche con la voce che trema, riuscendo a far percepire quanto quelle vissute siano state esperienze positive ed arricchenti, nonostante i momenti di difficoltà.
Tutti ascoltano con interesse, e sono talmente coinvolti dal racconto della famiglia da sentirsi liberi di esporre tutti gli eventuali i dubbi o le perplessità. Vengono quindi poste domande riguardanti le pratiche quotidiane, come la gestione della scuola e del pediatra, nonché quelle straordinarie, come ferie, visite specialistiche ed espatrio.

La famiglia conduttrice sottolinea l’importanza di essere trasparenti e sinceri quando si presentano al Servizio Sociale se stessi e la propria famiglia, riportando capacità e limiti così che nel momento dell’abbinamento si possano fare scelte il più funzionali possibile.

Gli abbinamenti devo essere sempre fatti a favore del minore in affido: è la famiglia d’affido che deve “calzare” con la situazione del minore, non viceversa!

Questioni pratiche e gioia nel cuore

Qualcuno chiede lumi sul coinvolgimento dei figli biologici e viene spiegata l’importanza della loro partecipazione e condivisione. Le coppie chiedono anche come le famiglie affidatarie (e in particolare i figli biologici presenti) riescano a gestire emotivamente il rientro in famiglia del minore affidatogli, quali dinamiche vengono messe in atto e come si riesca ad accompagnare serenamente il bimbo nonostante la tristezza che si ha nel cuore.
Qualcuno chiede anche consigli per i momenti di difficoltà o di sconforto, e allora, la famiglia ribadisce l’importanza della presenza di professionisti che possano gestire la questione e la possibilità di confrontarsi con le altre famiglie affidatarie dell’associazione Ai.Bi.

Vengono espressi i dubbi se la casa deve avere particolari caratteristiche e come gestire i rimborsi economici e i permessi di lavoro… Tutte le domande sono partecipate e le paure vengono in parte sciolte, più che dalle risposte concrete, dalla serenità che la famiglia affidataria mostra nei gesti e nelle parole con cui racconta la propria esperienza.

Aldilà di voler continuare il percorso di formazione all’affido, ascoltare certe testimonianze è sempre arricchente e permette ancora di sperare nella solidarietà