Patriarca (PD): «Noi parlamentari andremo al centro di accoglienza di Lampedusa per tirare fuori i bambini da lì!»

patriarca 350Non basta indignarsi di fronte alle morti annunciate dei profughi che- in fuga da guerre, sofferenze, persecuzioni- continuano a sbarcare sulle nostre coste. Occorre trasformare i facili sentimenti di commozione in azioni concrete.

Ne è convinto il deputato Edoardo Patriarca (PD), il quale guarda con interesse al progetto Bambini in alto mare, proprio perché dice: «Non mi risulta che si sia mai pensato a un progetto così articolato dedicato ai bambini che arrivano soli sui barconi, o restano tali dopo la morte di parenti che li accompagnavano».

Patriarca aggiunge: «Non ho mai visto il centro di Lampedusa, ma conosco i Centri di identificazione ed espulsione (Cie), presenti in altre regioni: sono orribili. Peggio delle carceri. Due mesi fa, insieme ad altri parlamentari, ci siamo presentati all’improvviso ai cancelli di uno di essi. E dopo quella visita, mi sono vergognato. La situazione deve essere risolta in qualche modo».

Patriarca sottolinea l’urgenza di trasferire al più presto almeno i bambini e le donne dal Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Dice: «Occorre tirarli fuori dall’incubo che sono i centri di identificazione, per questo le associazioni impegnate in prima linea per restituire ai minori il recupero di una vita normale sono ancora una volta il volto della buona Italia. Sono la prova che c’è un mondo di associazioni impegnate nel terzo settore che su questi temi si impegna con grande competenza e passione civile».

Patriarca lancia un’idea: «Sarebbe utile organizzare una nuova visita di parlamentari a Lampedusa per aprire un confronto sul tema dell’accoglienza dei minori che arrivano nel nostro Paese».

E sottolinea: «Finora lo Stato ha dimostrato una incapacità di gestire processi migratori di questo tipo. Perché dev’essere chiaro che questi fenomeni non sono solo legati a un’emergenza- come sempre viene detto- ma sono processi che rientrano ormai in meccanismi quasi ordinari. I barconi continueranno ad arrivare nei prossimi decenni. E il Paese, insieme con l’Europa, deve attrezzarsi per gestire questo flusso con politiche più lungimiranti e capaci di avere risultati».

E chiosa: «L’immigrazione è anche un’opportunità per crescere. O si esce dall’emergenza o noi saremo sommersi da questo problema. Se arrivano dei bambini non è un problema, ma una speranza, visto che bimbi non ne facciamo più. Poi è chiaro che esiste un problema di tessitura sociale e culturale di queste persone che vengono. Ma questo è compito della politica, che deve abbandonare respingimenti ed espulsione e trovare invece il modo per gestire nella legalità un processo inevitabile».

Intanto qualcosa sembra muoversi. E’ di poche ore fa l’approvazione della Camera della richiesta di procedura d’urgenza per una disciplina organica del diritto d’asilo e dello status di rifugiato. La proposta era stata presentata da Antonello Giacomelli del Pd.