Per l’adozione internazionale di bambini con problemi sanitari ci sono procedure più agevoli?

Buongiorno,

vi scrivo per chiedervi un’informazione un po’ tecnica sulle procedure di adozione. Io e mia moglie vorremmo presentare la domanda di adozione internazionale e stiamo quindi valutando i pro e i contro di questo percorso. Tra i problemi che ci preoccupano di più, sicuramente noti a tutti quelli che operano nel settore e alle famiglie che ci sono già passate, ci sono i costi e i tempi lunghi di un iter adottivo. Alcune coppie adottive che conosciamo e con le quali ci siamo confrontati ci hanno raccontato di procedure lunghe e articolate e di costi spesso non proprio abbordabili per poter avere un figlio. Si tratta però di coppie che sono riuscite ad adottare tutte bambini piccoli e senza particolari problemi, almeno per quanto ci è dato di sapere. L’età e le condizioni sanitarie dei bambini adottabili, in realtà, per noi non rappresentano un problema. Qualora ci chiedessero di dare la nostra disponibilità ad accogliere un bambino non piccolissimo e con qualche problema di salute, non ci tireremmo indietro. A tal proposito, sapreste dirmi se, per le adozioni di bambini con questi requisiti, siano previste procedure un po’ più “agevoli”, in termini di costi e di tempi?

Grazie per le informazioni,

Andrea

 

legnaniBuongiorno Andrea,

i bambini considerati con bisogni speciali appartengono generalmente a 3 categorie: quelli un  po’ più grandicelli, ovvero dai 7 anni in su; i gruppi di fratelli composti da almeno 3 membri; i bambini con problemi sanitari. In quest’ultima categoria rientrano minori con problemi sanitari di vario genere, da quelli più lievi a quelli molto più rilevanti.

A livello normativo, per i bambini con bisogni speciali non sono previste procedure particolari. L’iter adottivo non comporta, nel loro caso, né tempi più brevi né costi ridotti e si allinea, per tali aspetti, a tutte le procedure adottive dei rispettivi Paesi di origine di questi minori.

All’atto pratico, però, chi offre una maggiore disponibilità in termini di accoglienza di bambini con bisogni speciali spesso assiste a una accelerazione delle procedure, in particolare in vista dell’abbinamento.

È da segnalare inoltre che, nei casi in cui gli aspiranti genitori adottivi individuino il minore che intendono adottare – come avviene per i bambini presentati nella nostra rubrica “Figli in attesa” – alcuni Paesi possono rendersi disponibili a velocizzare le pratiche, andando incontro alla coppia per quanto riguarda i requisiti richiesti per l’adozione. La Cina e diversi Paesi del Sud America, per esempio, tendono ad agevolare in questo modo il percorso adottivo delle coppie che individuano un bambino con problemi sanitari rilevanti e offrono la propria disponibilità ad adottarlo.

Un caro saluto,

 

Cristina Legnani

Adozioni internazionali di Ai.Bi.