Perché quest’anno l’influenza sarà più aggressiva? Il rischio “twindemic”

Lo scorso anno le chiusure prolungate hanno evitato i contagi per influenza .Ora, però, con le riaperture, si rischia di arrivare con il fisico “poco allenato” all’incontro con il nuovo virus stagionale. Ma i vaccini aiuteranno

Che la situazione dell’epidemia da Covid-19 sia migliore rispetto all’anno scorso non c’è dubbio alcuno. Ma è altrettanto certo che non si possa dire di esser fuori pericolo. La campagna vaccinale procede, ma ancora 8 milioni circa di adulti sopra i 12 anni non hanno ricevuto il vaccino, così come tutti gli under 12.
A preoccupare, per i prossimi mesi, è però anche l’allarme degli esperti sul possibile “sommarsi” di eventuali nuove ondate di Cronavirus con la stagione influenza, che l’anno scorso è stata molto meno impattante proprio grazie alle misure di precauzione usate per il Covid.

Influenza stagionale più Covid: rischio “twindemic”

A riportare l’allarme è il sito Fanpage, che riporta il parere degli scienziati dell’Università di Pittsburgh Mark S. Roberts e Richard K. Zimmerman. I due hanno pubblicato un lungo articolo su “The Conversation” in cui invitano a non sottovalutare il possibile effetto “twindemic”, ovvero il sommarsi dell’influenza stagionale ai nuovi casi di Covid-19.
Il problema principale, secondo i ricercatori, è che le chiusure dell’ultimo anno sono servite sì a rallentare la circolazione del virus, ma hanno anche tenuto lontani, soprattutto i bambini, dagli agenti virali. In questo modo il sistema immunitario non si è “allenato” abbastanza, con la conseguenza che l’impatto con i nuovi virus potrebbe essere più violento. La cosa vale soprattutto per i neonati, che non hanno iniziato quel “naturale processo biologico di ‘irrobustimento’ dovuto alle interazioni con gli altri e l’ambiente esterno” – riporta Fanpage, ma anche gli adulti non possono essere del tutto tranquilli, vista anche la circolazione della Variante Delta e il mutare stagionale del virus dell’influenza.

Dai vaccini un aiuto decisivo, anche per linfluenza

Chiaramente si tratta solo di uno studio che più che altro invita a non abbassare la guardia in un momento decisivo per la lotta al virus e per le decisioni su restrizioni e stato di emergenza che dovranno essere prese nei prossimi mesi. Il vaccino, anche per quanto riguarda l’influenza, potrà sicuramente aiutare, così come il rafforzamento della campagna vaccinale per il Covid e la somministrazione della terza dose ai soggetti più fragili e vulnerabili. Ma, vista l’esperienza del recente passato, non sottovalutare nulla e dare ascolto a tutti i pareri è sicuramente doveroso.