Perché il “fuggi fuggi” da Whatsapp? Rinviata a maggio la modifica delle condizioni di utilizzo

A preoccupare molti è la possibilità che l’app condivida con Facebook informazioni relative al proprio account. La precisazione dei vertici di Whatsapp.

Tutto rinviato al 15 di maggio.

Dopo le critiche e il “fuggi fuggi” di molti utenti su altre app di messaggistica concorrenti come Telegram e Signal, Whatsapp ha deciso di rimandare di tre mesi la modifica delle sue condizioni di utilizzo previste per febbraio, che gli utenti dovranno accettare per continuare ad utilizzare la famosissima app di messaggistica.

A preoccupare molti  è  la possibilità che l’app condivida con Facebook informazioni relative al proprio account.

Una preoccupazione generata solo dalla confusione secondo i vertici di Whatsapp, che come riportato dal Corriere Comunicazioni dichiarano in una nota:

“l’ultimo aggiornamento non cambia nulla” del concetto fondamentale della società, si fonda su un concetto semplice: tutto ciò che condividi con familiari e amici rimane tra voi. Questo significa che continueremo a proteggere le tue conversazioni personali con la crittografia end-to-end. L’ultimo aggiornamento “non cambia nulla di tutto questo” ma include “nuove opzioni facoltative che consentono agli utenti lo scambio di messaggi con le aziende che usano WhatsApp e offrono maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati. Con questo aggiornamento non aumenta la nostra capacità di condividere le informazioni con Facebook”.

Allora cosa cambia?

Poco sembrerebbe cambiare quindi in Italia. Le modifiche saranno relative soprattutto alla clientela business.

Le nuove regole, non sembrano apparentemente discostarsi molto da quelle utilizzate fino ad oggi, commenta Sky tg 24 “Sono però più dettagliate – sottolinea – WhatsApp offre a clienti e affiliati informazioni su ordini, transazioni e appuntamenti, notifiche su consegne e spedizioni, aggiornamenti su prodotti, servizi e marketing che vengono condivisi con servizi specifici ad aziende e ad altre organizzazioni. In sostanza, non cambiano le modalità, ma potrebbero aumentare le aziende con cui WhatsApp scambia dati e informazioni. I dati in questione non sono solo il numero di telefono e i contatti, il nome e l’immagine dei gruppi, ma anche la durata e la frequenza delle interazioni come singoli utenti e aziende”.

La privacy rimane garantita?

“In Italia e nel resto d’Europa, dove dal 2018 è in vigore il regolamento per la privacy Gdpr che fra le altre cose impone la trasparenza auspicata dal nostro Garante, i cambiamenti sono minimi: – spiega il Corriere.it che riporta le parole dell’avvocato Ernesto Belisario – Facebook, che ha comprato Whatsapp nel 2014 continuerà a vedere «l’indirizzo mail con cui gli utenti si registrano all’app o le informazioni sul dispositivo da cui viene utilizzata» e continuerà a non poter usare queste informazioni per «l’invio di pubblicità o contenuti targhetizzati»”

Sta di fatto che, come sottolinea AleteiaIl Garante della Privacy italiano ha dichiarato che i nuovi termini di WhatsApp sembrano “poco chiari e intelligibili e devono essere valutati attentamente alla luce della disciplina in materia”.