Perù. Fondo Italo-Peruviano finanzia progetto di Ai.Bi. per inserimento sociale dei giovani in uscita dagli Istituti

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Il rafforzamento dell’azione pubblico-privata per favorire l’inclusione socio-economica di 330 giovani, tra i 14 e i 25 anni(60% ragazze) in situazione di rischio e vulnerabilità. Questo lo scopo del progetto “Pan de vida”, ideato da Ai.Bi, Amici dei Bambini, e finanziato dal FIP (fondo Italo-Peruviano) in collaborazione con INABIF, che si rivolge nello specifico agli adolescenti in uscita dagli Istituti e dimessi dai CAR (Centri d’attenzione residenziale) e riguarda nello specifico le regioni di Lima, Chiclayo e Tambopata.

Il progetto nasce da uno studio di Defensoría del Pueblo ´´Niños, niñas y adolescentes en abandono: aportes para un nuevo modelo de atención´´ sulle condizioni di vita e di lavoro in queste tre aree dove la condizione dell’infanzia e degli adolescenti non è delle più incoraggianti. Secondo la ricerca, infatti,sono circa 17 mila i bambini e adolescenti che risiedono nei CAR pubblici e privati. Una cifra parziale che non include i bambini che vivono nei CAR non accreditati dal Ministero della Donna e delle Popolazioni Vulnerabili (Ministerio de la Mujer y Poblaciones Vulnerables – MIMP).

Per quanto riguarda gli adolescenti, secondo uno studio di Ai.Bi. Amici dei Bambini, solo il 18,6% dei giovani adolescenti dichiara di sentirsi preparato per una vita da adulto, indipendente, mentre il 79,7% dice che non si sente per nulla preparato e l’1,7% ha risposto di non sapere.

A partire da questi dati Ai.Bi. ha rilevato carenze importanti nel sistema di protezione dell’infanzia e nel sistema d’inserzione socio-economica degli adolescenti. Non esiste, infatti, un’azione concertata e rilevante tra attori del settore pubblico e quello privato; c’è una diffusa carenza di professionalità e competenze sociali e tecniche nel personale che lavora nei CAR e una scarsa valorizzazione delle risorse e delle infrastrutture esistenti nei CAR e negli ambiti ad essi collegati.

Partendo da queste premesse nasce il progetto “Pan de Vida” che vuole, per l’appunto, rafforzare l’azione pubblico-privata per favorire l’inclusione socio-economica di questi giovani a rischio. 

Le principali attività previste dal progetto di Ai.Bi. sono: elaborazione di piani di riqualifica degli laboratori artigianali presenti in molti CAR ma poco valorizzati e avvio di una “Scuola d’impresa” per gli adolescenti. Un aspetto rilevante del progetto è la sostenibilità.

La partecipazione delle autorità pubbliche, infatti, a livello centrale e locale contribuirà alla sostenibilità istituzionale del progetto in quanto, sul lungo termine, le buone pratiche acquisite si convertiranno in servizi riconosciuti imprescindibili e di cui si farà carico la stessa amministrazione pubblica.

La sostenibilità finanziaria, invece, sarà garantita dalla partecipazione al progetto di attori economici privati inclusi nelle attività e che offriranno ai giovani partecipanti opportunità di un primo accesso al mondo del lavoro. Il progetto, che durerà 2 anni, finanziato dal Fondo Italo Peruviano, sarà implementato insieme ai partner locali: INABIF– Programa Integral Nacional Para el Bienestar Familiar (Ente del Ministero della Donna e della Popolazione vulnerabile che si occupa della gestione degli istituti del Perù), SNV– Servicio Holandés de Cooperación al Desarrollo e l’Asociación Civil Religiosa “Caritas Chiclayo”.

Nello specifico a Lima e Chiclayo nei 5 istituti del INABIF, saranno creati dei laboratori di panetteria, Centri per l’inserimento lavorativo (CIL) e le ´´Escuela de empresa´´ (corsi di professionalizzazione di orticoltura, corsi per baby sitter, domestiche, ausiliarie..).

A Puerto Maldonado 150  giovani delle comunità locali saranno formati e supportati nell’avvio di tre imprese sociali di itticoltura, agricoltura e turismo sostenibili.