Perù. Tra formazione e lavoro: con il progetto Pan de Vida si aprono le porte sul futuro per 225 ragazzi degli istituti

Bambino_PeruPer oltre 200 ragazzi peruviani le porte d’uscita dell’istituto non saranno la fine di ogni tutela, ma l’inizio di un futuro fatto di autonomia e di speranza dopo un’infanzia e un’adolescenza di abbandono e di povertà. Grazie all’impegno congiunto di Amici dei Bambini, Caritas e delle istituzioni locali, infatti, 225 ragazzi tra i 16 e i 23 anni stanno vivendo un percorso di formazione personale e professionale finalizzato all’inserimento lavorativo e sociale. Il progetto, chiamato “Pan de Vida”, è realizzato da Ai.Bi., con il cofinanziamento del Fip (Fondo italo-peruviano) e la partnership del Ministero della Donna e delle Popolazioni Vulnerabili (Mimp) attraverso l’Inabif, un programma elaborato dal servizio dello stesso Mimp che si occupa della protezione  dei minori e della famiglia. Partito a settembre 2014 il progetto volge ora alla conclusione, prevista per la fine dell’estate 2016. È il momento quindi di trarre le conclusioni e di elaborare proposte concrete sulla base dei risultati ottenuti.

I protagonisti dell’iniziativa sono ragazzi e adolescenti ospitati in 4 istituti di Lima e Ciclayo, oltre a giovani, anche di strada, della comunità di Puerto Maldonado, una località interna al confine con il Brasile.

In ognuno di questi 3 poli di intervento, il progetto ha puntato verso obiettivi precisi. Innanzitutto il rafforzamento delle capacità personali e professionali dei ragazzi coinvolti. Quindi il potenziamento delle abilità specifiche degli operatori chiamati a fare da intermediari per l’inserimento sociale dei giovani beneficiari dell’iniziativa. Infine lo sviluppo di nuove opportunità di impiego. Quest’ultimo aspetto ha comportato un’azione su due fronti: da un lato ridurre la vulnerabilità dei ragazzi, dall’altro potenziare le possibilità del sistema di offrire ai giovani delle occasioni lavorative.

In quest’ottica, sono stati attivati 7 corsi professionalizzanti, tra i quali i più frequentati sono stati quelli di panificazione e pescicoltura.  Dei 225 giovani coinvolti, 128 hanno ottenuto una borsa di stage successivamente alla partecipazione ai corsi di formazione e 40 hanno già travato un impiego.

Allo stesso tempo, sono stati formati 200 operatori: una parte di essi si è poi occupato di formare a sua volta i ragazzi durante i corsi professionali, mentre gli altri faranno da intermediari tra i giovani e il mondo del lavoro. Per facilitare quest’ultimo aspetto, inoltre, sono stati attivati 3 centri di intermediazione all’interno degli istituti, una sorta di agenzie interinali ad hoc.

Infine sono state avviate 7 nuove imprese agricole e di pescicoltura in cui ha trovato occupazione una parte dei giovani beneficiari del progetto. Altrettanti i moduli formativi per lo sviluppo delle capacità personali elaborati dagli operatori di Ai.Bi. e affidati agli istituti per essere poi messi in pratica.

Alla luce di tutto ciò, si è pronti ora per l’ultima fase del progetto. Sulla base dei risultati ottenuti, Ai.Bi. Perù sta preparando proposte di politiche pubbliche da presentare alle istituzioni di Lima per favorire l’inserimento socio-lavorativo dei ragazzi in uscita dagli istituti.