Poche ore alla settimana ed… è già accoglienza!

affidoL’affido prevede diversi gradi di impegno da parte degli adulti affidatari. Martedì 29 ottobre, alle 20.45, nell’oratorio San Carlo di Rho (MI), si terrà il secondo incontro del percorso formativo del progetto «Una rete affidabile», condotto da un’operatrice del Centro Affidi dell’ambito territoriale rhodense. Il primo appuntamento si è tenuto venerdì 25.

Cosa significa ‘affido leggero?’ Significa accogliere un bambino una volta alla settimana o nel pomeriggio o durante la cena, in base alla disponibilità che la famiglia accogliente può garantire, per creare attorno a lui un ambiente confortevole. Magari per aiutarlo a fare i compiti, o per fargli trascorrere un fine settimana diverso. Spesso si tratta di  supplire a difficoltà lavorative o di tempo della famiglia d’origine, che comunque non è mai troppo problematica.

«L’affido leggero – hanno spiegato Alessandro Cafieri e Francesca Lorussoè una forma sperimentale che tiene conto di disponibilità anche ridotte da parte di chi vorrebbe aiutare famiglie (con minori) in difficoltà, divenendo così più sostenibile da parte di chi decide di intraprendere questa scelta. Il percorso formativo è rivolto a genitori, nonni, insegnanti, allenatori, giovani, single e a tutti coloro che sono interessati a promuovere la cultura dell’accoglienza e confrontarsi su possibilità concrete di collaborazione.”

La serata è iniziata con un lavoro di approfondimento sul tema dell’accoglienza, per poi concentrarsi sull’affido leggero, proposta innovativa del progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato da Sercop, in collaborazione con le associazioni Comunità Nuova, Barabbàs Clowns e ARS.

Il progetto intende sostenere la solidarietà tra famiglie e si rivolge a quanti, pur non potendo dare una massima disponibilità ad accogliere in affidamento dei minori, vogliano comunque sperimentare l’affido e fare quanto nelle proprie possibilità.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.sercop.it/ centro affidi o scrivere a: francesca.lorusso@alice.it.

 

Fonte: Settegiorni