Poliglotte, giovani e tenaci: sono le volontarie espatriate di Ai.Bi.

Sono donne, giovani e laureate. Parlano almeno due lingue straniere e  soprattutto sono multitasking, cioè capaci di portare avanti contemporaneamente più progetti, con ruoli differenti e in luoghi diversi. Le volontarie espatriate all’estero di Amici dei Bambini sono il doppio dei colleghi maschi. Su 16 volontari espatriati, ben undici sono donne. La più giovane ha ventotto anni, la più grande 38. Una percentuale, quella delle volontarie espatriate, che conferma la tendenza non solo italiana: la cooperazione internazionale è sempre più rosa.

Ambasciatrici della cooperazione sparpagliate ai quattro angoli del mondo, traducono in azioni concrete quello che è un naturale “codice materno” che nulla a ha che fare con le questioni di genere. Il codice materno è un modo di essere, un stile di vita che ha in sé il naturale slancio verso l’alterità.  La solidarietà, l’accoglienza, la condivisione sono espressioni di questo codice. Le donne, che in tante realtà lavorative faticano ad avere almeno gli stessi spazi concessi agli uomini, primeggiano nella cooperazione. La leadership del futuro ha caratteristiche femminili, da un lato rotonda ed accogliente, dall’altro ruvida, tagliata da percorsi netti, fatti di scelte coraggiose e solitarie. Giovani donne che lasciano famiglia, affetti, comodità per portare il meglio di sé e del proprio Paese lontano. Laddove serve, per far germogliare una speranza chiamata futuro. In mezzo alle baraccopoli  o in mezzo alla guerra. Perché i bambini che hanno bisogno di aiuto non possono aspettare. Lo ripeteva sempre Laura Scotti, cooperante di Ai.Bi. morta nel 1999 durante una missione nei cieli di Pristina.

La sua è la stessa determinazione delle colleghe di oggi. Donne che salvano bambini e che cooperano- spesso in sinergia con tante professioniste straniere- ai processi di sviluppo locale nelle periferie del mondo. Le volontarie interagiscono con donne diversissime da loro per cultura, formazione, aspettative di vita. Eppure con tutte riescono a dialogare. Perché le donne prima ancora di parlare, sanno ascoltare. E’ dallo scambio fatto innanzitutto di sguardi, sorrisi che si riesce a convincere tante donne a frequentare corsi professionali per imparare un mestiere. Perché una donna che lavora è in grado di mantenere se stessa e i propri figli.  Nella certezza che spetta alle donne, analfabete o laureate che siano, il compito di promuovere uno sviluppo più equo e giusto dei Paesi in cui vivono.

Ma chi sono le cooperanti di Ai.Bi.? Eccone alcune. Ciascuna con una riflessione.

Anna Molinari- Congo

anna 300“Donne forti. Donne colorate. Donne coraggiose. Donne che sanno sopportare la fatica. Donne che si alzano all’alba per andare a lavorare e la sera, quando rientrano, hanno ancora la forza per occuparsi della casa. Donne che vogliono che i loro figli vadano a scuola perché loro non hanno potuto farlo. Donne motore dell’economia e della famiglia.  Donne che vivono ogni giorno come una nuova possibilità, come un dono. A tutte queste donne di Kinshasa (e direi dell’Africa tutta!) … AUGURI DI CUORE

Elena Magoni-Kenya

Elena 200 259Proprio in questi giorni ho appreso da un centro d’accoglienza per minori che hanno ricevuto per tutela e protezione una bambina di tre anni che era stata data in sposa a un uomo. Il mio pensiero breve va a questa bambina, alla donna che sarà, e a tutte le donne e le ragazze che vivono situazioni di emergenza e violenza. La strada e’ ancora lunga…

Lucia Russo e Tulsa- Nepal

russo luciaSiamo Lucia e Tulsa, insieme ci battiamo quotidianamente per i diritti dei bambini in Nepal!

I nostri beneficiari sono soprattutto donne. La gente con cui lavoriamo quotidianamente sono soprattutto donne, sono tante ‘didi’ e ‘bahini’, ovvero ‘sorella maggiore’ e ‘sorella minore’, come si usa chiamarsi l’un l’altro nel costume nepalese, riferendosi alle donne. Infatti, è proprio attraverso il rafforzamento del ruolo delle donne nepalesi, in quanto donne, madri e mogli che i primi a beneficiarne saranno soprattutto i loro bambini. Investire nel futuro dei bambini in Nepal significa soprattutto investire nelle donne!

Da donna a donna,

Lucia e Tulsa

Silvia Cappelli- in attesa di partire per il Kenya

cappelli.silvia 300 200

Dovunque nel mondo vado, guardo gli occhi delle donne: paura, violenza, sconfitta, forza, tenacia, protezione, intensità, timore, timidezza, gioia…..esse mi trasmettono cio’ che sara’ da quel momento la mia bussola.”

 

Roberta Paci-Siria
syrian ref 071 300
L’idea che mi sono fatta delle donne siriane, vorrei riassumerla con un frase dettami da U’uda, una donna fortunata rispetto a tante altre perchè ora vive a Rayhanli in Turchia, in un luogo lontano dalla guerra che invece ha distrutto la sua citta d’origine : Aleppo, lei mi ha detto ” dovrei essere felice, sono salva qui, ho mio marito ed i miei figli con me, sò che altre donne non hanno la stessa mia fortuna, ma….non sarò mai felice lontano dal mio paese, non posso essere felice se non sono in Siria”

 

 

 

Filomena Giovinazzo- Repubblica Democratica del Congo 

filomena giovinazzo

A te,

donna africana, protagonista nascosta, motore, troppe volte inconsapevole della vita.

A te

che curi i tuoi figli e nutri la tua famiglia

che prepari il cibo

che percorri km per avere l’acqua necessaria

che lavori i campi

che cammini con andatura fiera con giare pesanti

che trasporti il tuo bimbo legato alle spalle, e lo proteggi

che dispensi saggi consigli

che subisci gravi violazioni dei diritti umani

che vittima di femminicidio , subisci violenze fisiche e psicologiche, e che nonostante tutto vai avanti a testa alta

che piccola donna – bimba – sola al mondo fai del tuo meglio per prenderti cura della tua famiglia

che ti è stato negato il diritto allo studio, perché donna. E nella famiglia ove non ci sono possibilità economiche si preferisce istruire ancora, purtroppo, istruire un uomo

che ti auto affermi e diventi punto di riferimento per la tua comunità

che attiva nella società combatti per i tuoi diritti

che segui le tue aspirazioni per realizzare i tuoi sogni…

Auguri

antonella di salvo cambogia 300Antonella De Salvo-Cambogia

Ogni viaggio è una festa. Come quando sono partita diretta alla provincia di Takeo per visitare un centinaio di donne che, grazie agli interventi di Ai.Bi. (day care centre, progetti di microfinanza, corsi di formazione professionale),  possono realizzarsi come mamme e come lavoratrici.

 

 

 

 

 

Francesca Scardeoni-Perù

francesca350Lavorare come donna, nella cooperazione, in Perù significa per me l’opportunità di vivere, misurarmi ed impegnarmi nel Paese piú bello del mondo. Un Paese la cui gente, e soprattutto le donne, mi insegnano costantemente ad apprezzare la vita; a non lamentarsi per quello che non va o non si ha, bensì a gioire di ogni piccolo momento quotidiano. La serenità, la tranquillità e la proverbiale “pazienza Inka” si vedono riflessi ogni  giorno negli sguardi delle donne della costa, della sierra e della selva. Dietro a quei corpi minuti, a quei lunghi e folti capelli neri, a quei vestiti colorati, si celano donne forti e determinate, pilastro della società peruviana, che ogni giorno, dall’alto di una montagna andina o dal mezzo della  foresta amazzonica o da una via congestionata della Capitale Lima,  lottano per studiare, per lavorare, per essere donne e madri dei più bei bambini del mondo: i bambini peruviani!

 

Un caro augurio per la festa delle donne va anche alle volontarie Daniela Ciliberti (Marocco), Mara Bernasconi (Kosovo), Annalisa Lenti (Colombia), Clara Zampaglione (Perù).