Polonia, ultras laziali: “Tutti a casa per Natale!” Congo, famiglie adottive: “Lasciate i vostri figli qui.” Un coro di proteste in Parlamento contro il Governo

letta e kyenge350Da un lato 22 ultras laziali, che in ossequio alla loro tradizionale violenza, furono fermati e arrestati il 28 novembre scorso a Varsavia per disordini prima della partita tra Legia Varsavia e Lazio. Dall’altro 24 famiglie italiane, ‘colpevoli’  di aver adottato un figlio e di non aver voluto aspettare un giorno di più per andarlo a prendere dopo l’autorizzazione ottenuta dalla Cai. I due fatti, vicini cronologicamente, gli ultras arrestati e le famiglie bloccate per il mancato rilascio dei passaporti ai loro figli da parte delle autorità congolesi,  hanno ottenuto un ben diverso trattamento da parte del Governo Italiano.

Per i primi  si è speso direttamente il Primo Ministro, Enrico Letta. Per i secondi si sono mosse in maniera scoordinata e inefficace prima il Ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge, poi  il Ministro degli esteri Emma Bonino. E per quanto l’ambasciatore italiano a Kinshasa, Pio Mariani, sia in collegamento con i nostri connazionali, l’azione diplomatica esercitata nei confronti della Repubblica democratica del Congo finora è stata un fallimento.

Lo denuncia senza giri di parole la presidente della Commissione Infanzia, Michela Vittoria Brambilla, parlando all’Adnkronos. “E’ inaccettabile e vergognoso quanto sta accadendo alle nostre coppie in Congo. E’ la certificazione del fallimento della ministra Kyenge, che non è nemmeno riuscita ad assolvere ai compiti che le derivano dal fatto di presiedere la Commissione per le adozioni internazionali, oltre al fatto di essere lei stessa di origine congolese. Così come è il fallimento delle trattative del nostro ministero degli Esteri”. E tuona: “Il governo e il premier stesso si decidano a intervenire“.

Il capo del Governo italiano si è speso personalmente per riportare a casa prima di Natale, italiani violenti e facinorosi che con le loro azioni offendono anzitutto l’Italia.  Ma per le famiglie bloccate in Congo, finora Letta è rimasto muto.

In una nota Aldo Di Biagio, presidente vicario del gruppo Per l’Italia al Senato commenta: “Purtroppo la vicenda sta assumendo dei contorni paradossali che necessitano di un intervento chiaro da parte del governo.”  Poi evidenzia come il “mancato sblocco della situazione” el’apparente mancanza di dialogo tra le autorità italiane e congolesirenda la situazione particolarmente grave. Il senatore annuncia quindi “il deposito di un atto di sindacato ispettivo per sollecitare ulteriormente il governo ad attivare ogni canale possibile per superare un’assurda impasse.

Questo mentre le senatrici del Partito Democratico Francesca Puglisi, Donella Mattesini, Venerina Padua, Maria Spilabotte, Manuela Granaiola, Annalisa Silvestro e Valeria Cardinali, componenti della Commissione bicamerale per l’Infanzia chiedono che “il ministro Bonino riferisca con urgenza al Senato sulla situazione delle 24 famiglie italiane bloccate da settimane in Congo con i figli legittimamente adottati” e soprattutto che si adoperi “per la soluzione positiva del caso,  permettendo alle famiglie di vivere il Natale nel nostro Paese con i propri figli e di mettere a disposizione delle famiglie il supporto anche sanitario necessario.

La verità è che le 24 famiglie, bloccate da settimane in Congo, sembrano cittadini di serie C. Non solo rispetto agli ultras, ma anche rispetto alle famiglie adottive di altre nazioni. Dopo la sospensione dei permessi all’uscita dal Paese,  la Direzione Generale della Migrazione del Congo aveva autorizzato la chiusura dell’iter adottivo a 55 famiglie le cui pratiche erano state completate prima del 25 settembre 2013. Le famiglie interessate sono arrivate in Congo, convinte di poter sbrigare le ultime pratiche in due settimane. Il resto è cronaca. Ma evidentemente le diplomazie di altri Paesi funzionano meglio, visto che le famiglie in elenco di Francia e Stati Uniti sono già a casa con i loro figli.