Pordenone. Allarme povertà nelle mense: “I bimbi si portano il cibo a casa”

mensaLa crisi non risparmia proprio nessuno: neanche i bambini che cercano a loro modo di reagire alla carenza di  generi alimentari in casa. Come? Portandosi il cibo dalla mensa scolastica. E’ quello che succede in alcune città del Friuli Venezia Giulia dove, ai servizi sociali del Comune, arrivano ogni  segnalazioni e storie che  fotografano una realtà drammatica e in crescita.

Un frutto lasciato sulla tavola da un compagno di classe. O una pagnotta in più. In famiglia non ci sono nemmeno i soldi per fare la spesa alimentare. E così anche i più piccoli si infilano il cibo della mensa scolastica nelle tasche per portarlo a casa. E magari condividerlo con i familiari a cena.  “Purtroppo sono in aumento – racconta l’assessore comunale di Pordenone, Ines Rubino – le segnalazioni di bambini che fanno un solo pasto al giorno, quello nella mensa scolastica. La cosa impressionante è che questo fenomeno si sta estendendo a macchia d’olio. Non riguarda più solo le famiglie straniere, monoreddito o disagiate, ma anche le famiglie italiane. Dall’oggi al domani entrambi i genitori si sono ritrovati senza un lavoro a causa della crisi e ora non riescono più ad assicurare tutti i pasti della giornata a se stessi e ai figli”.

La crisi amplia anche il numero di famiglie morose nel pagamento delle rette per la refezione e tocca tanto le scuole in periferia, quanto quelle in centro. Intanto ad aprile si terrà la gara per l’assegnazione del servizio mensa. L’assessore Rubino assicura che nonostante la difficoltà economica, si cercherà di mantenere inalterati i costi per le famiglie. “Più della metà dei bimbi in una classe – aggiunge Rubino – necessita di un menù speciale fra chi soffre di intolleranze o celiachia, menù differenziati per musulmani e indiani e vegetariani che non incidono sui costi, anzi, li riducono, ma complicano la gestione del servizio”.

Fonte: messaggero veneto.it