Possiamo adottare anche se mio marito è sieropositivo?

Buonasera,

Mi chiamo Simona, ho 35 anni e sono sposata da 3. Io non ho problemi sanitari, mentre mio marito è sieropositivo.

Tra i vari certificati da presentare al Tribunale per i Minorenni per l’adozione, abbiamo fornito anche quello che attesta la positività del mio coniuge al virus dell’Hiv.

Sinceramente, però, trovo davvero indignante che nel 2015 questo possa essere ancora un ostacolo all’adozione. È come non voler ancora ammettere che oramai l’Aids è come un tumore: colpisce anche gli eterosessuali, non solo omosessuali o tossicodipendenti. Negli ultimi anni la diffusione del virus in Italia è esorbitante e la maggior parte delle persone sieropositive non sa nemmeno di averlo contratto.

Siamo una famiglia come le altre e anche noi vorremmo poter adottare. Ma sembra proprio che per noi non ci sia questa possibilità.

Saluti,

Simona

 

irene

Cara Simona,

La legge italiana non vieta a un coniuge sieropositivo di adottare un bambino. Su questo aspetto, la decisione viene demandata ai servizi sociali e ai Tribunali per i Minorenni a cui la coppia si rivolge per chiedere il decreto di idoneità. Sta a loro scegliere come considerare la sieropositività di uno degli aspiranti genitori nel quadro della complessiva valutazione dei requisiti che la coppia presenta nella prospettiva di accogliere e crescere un figlio. Può facilmente succedere che alcuni servizi sociali e Tribunali considerino questo un fattore che concorre a non rendere la coppia idonea per l’adozione, mentre per altri servizi sociali e Tribunali potrebbe non costituire un problema.

Per quanto riguarda i Paesi di provenienza dei minori, la decisione di accettare la disponibilità di una coppia, ove uno dei due risultasse sieropositivo, è a discrezione dell’Autorità preposta. E’ vero che in alcuni Paesi è impossibile per un genitore con questa problematica portare a termine un’adozione. In altri, invece, ciò non rappresenta un impedimento.

Una coppia nella vostra situazione se vuole davvero percorrere la strada dell’adozione internazionale, dovrà armarsi di tanta pazienza e determinazione.

Un caro saluto,

 

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni internazionali