Posso prendere in affido un bambino nepalese colpito dal terremoto?

Cara Ai.Bi.,

mi ha molto impressionato, in questi giorni, il dramma della popolazione nepalese colpita dal terremoto. Ho letto che ci sarebbero addirittura 2 milioni di bambini rimasti senza casa. E, come spesso accade in questi casi, credo che, passata l’emergenza dei giorni immediatamente successivi al sisma, quello sfortunato Paese si troverà a dover fare i conti con le epidemie e con la fame a cui saranno ridotti milioni di persone.

Ho letto sul vostro sito che siete impegnati per attuare l’affido internazionale. Vi scrivo per offrirvi la mia disponibilità a ospitare in affido un bambino nepalese. Sono sposata da 10 anni e ho un figlio di 9, al quale sicuramente farebbe piacere avere un fratellino, anche solo per qualche mese. Mi potreste fare sapere qual è la procedura da seguire per candidarsi a questa forma di accoglienza?

Grazie,

Laura

 

pippo-sollecito-2Cara Laura,

La ringraziamo per la sua sensibilità e la sua disponibilità dimostrate nei confronti delle piccole vittime di una tragedia così grande come il terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile scorso.

I bambini rimasti senza casa o in generale a rischio sono un numero enorme: 2 milioni. Per questo Ai.Bi., in un primo momento, ha lanciato un appello per la ricerca di famiglie italiane disponibili ad accogliere in affido i piccoli nepalesi per un breve periodo di qualche mese, nel frattempo che la situazione nel loro Paese si stabilizzi e torni a una relativa tranquillità. L’appello ha avuto numerosissime adesioni e nel giro di pochi giorni ci sono giunte così tante disponibilità da obbligarci a sospendere l’accettazione di ulteriori nominativi.

Esiste però un’altra forma di sostegno alla popolazione vittima del sisma: la possibilità di sostenere le famiglie nepalesi, la cui abitazione non ha subito grossi danni dal terremoto, disposte ad accogliere bambini, nuclei mamma-bambino o famiglie loro connazionali a cui questa tragedia ha tolto tutto. È l’accoglienza interfamiliare, che può essere supportata attraverso una donazione effettuabile tramite bonifico bancario, bollettino postale o carta di credito. Inoltre, è possibile aiutare le famiglie nepalesi sostenendo il nostro punto di prima assistenza allestito presso il Centro Paani. La struttura, che solitamente è un asilo, non è stata resa inagibile dal sisma ed è stata convertita in un centro per la distribuzione di acqua e medicinali a beneficio di coloro rimasti senza casa.

Per conoscere i dettagli sulle modalità per effettuare una donazione a favore della popolazione nepalese, visita la pagina dedicata sul nostro sito.

Grazie,

 

Giuseppe Sollecito

Referente SaD di Ai.Bi.