Previsti 600mila sbarchi nel 2014. Occorrono 30mila famiglie per accogliere i minori non accompagnati

tn_alfano-consultazioni1-350“In Nordafrica ci sono tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo”. L’allarme arriva dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenuto a Palermo a un convegno sull’immigrazione.

I dati forniti dal Viminale confermano l’imminente nuova ondata di sbarchi. Nei primi tre mesi del 2014 sono arrivati 10.962 profughi. Un numero che supera di ben sette volte gli arrivi registrati nel primo trimestre del 2013 (1.524), che già aveva numeri da record. Nel 2013 sono sbarcati 42.925 stranieri, il 325% in più rispetto al 2012. Tra i migranti arrivati l’anno scorso, 3.818 sono minori non accompagnati (Misna). Mantenendo le stesse percentuali, il calcolo è presto fatto. Qualora arrivassero 600mila profughi, sarebbero oltre 53mila i Misna da accogliere.

Con l’arrivo della bella stagione, e il miglioramento delle condizioni del mare, è prevedibile che gli sbarchi continuino ad alti ritmi, viste anche le condizioni di grande instabilità dei Paesi di provenienza dei barconi, Libia in primo luogo.  Servono almeno 30mila famiglie disponibili ad accogliere i Misna che faranno appello al nostro senso civico prima ancora di arrivare alle porte del nostro Paese. Occorre iniziare a lavorare fin da subito a piano di intervento a tutto campo che fa leva sul cuore, sulla vocazione e la forza dell’associazione: le famiglie e la loro capacità di accoglienza, di fare rete, di offrire tempo, spazi e affetto

Non ci si può far trovare impreparati: per questo Amici dei Bambini metterà a disposizione tutte le sedi regionali e locali per iniziare a lavorare fin da subito a un piano di intervento a tutto campo che fa leva sul cuore, sulla vocazione e la forza dell’associazione: le famiglie e la loro capacità di accoglienza, di fare rete, di offrire tempo, spazi e affetto.

L’obiettivo è quello di preparare le famiglie che vorranno aderire al progetto di affido per i Misna e accompagnarle in un percorso di formazione specifico. Serve una grande mobilitazione da parte di ciascuno, agendo con senso di responsabilità verso i più piccoli e i più sfortunati.

Auspichiamo che la classe politica raccolga la disponibilità che tante famiglie italiane hanno già offerto e di quelle che vorranno rendersi disponibili, impegnandosi in prima persona per costruire senza proclami una politica di accoglienza partendo dalle proprie case.