Psicologia dell’Adozione. Quanto tempo ci hanno impiegato a chiamarvi “mamma” e “papà”?

Tra attese, paure e nuovi inizi: nel delicato percorso dell’adozione internazionale, diventare madre o padre agli occhi dei propri figli è un processo che si costruisce nel tempo

Che cos’è la famiglia per un bambino? Domanda complicata, perché il senso di appartenenza, il sentirsi figlio di qualcuno, è qualcosa che si costruisce nel tempo.

Avere genitori

Quando, prima dell’adozione, nessuno ha mai ricoperto un ruolo genitoriale, i bambini si trovano improvvisamente ad avere due genitori, senza sapere cosa aspettarsi da questo nuovo rapporto.
Per quei bambini che, invece, hanno sperimentato in qualche forma una relazione di cura prima dell’adozione, il percorso può essere ancora più complesso: si trovano a dover riconoscere come genitori persone diverse da quelle che hanno rappresentato per loro un punto di riferimento affettivo. In alcuni casi, ad esempio, sono stati i fratelli maggiori a svolgere il ruolo genitoriale, e questo rende necessario ridefinire relazioni consolidate nel tempo.

Parole difficili da pronunciare

Il significato profondo di parole come adozionefamigliagenitorimamma papà risulta ancor più difficile da comprendere quando i bambini non sono stati adeguatamente preparati all’adozione.
In questi casi, emergono paure e sentimenti legati all’estraneità: i legami affettivi, infatti, ancora non esistono, e l’impatto con la nuova realtà familiare può essere fortemente disorientante.
Nel caso delle adozioni internazionali, la diversità dell’aspetto fisico e la mancanza di una conoscenza reciproca iniziale possono rendere difficile accettare da subito manifestazioni fisiche di affetto. Le parole “mamma” e “papà” possono essere pronunciate, ma prive di un reale coinvolgimento emotivo.

Il tempo necessario

Alcuni bambini si rivolgono da subito alla madre adottiva chiamandola “mamma”; altri, invece, hanno bisogno di più tempo. Questi ultimi spesso conservano un ricordo vivido della propria madre biologica, e per questo faticano a fare spazio a una nuova figura materna, pur accettando l’adozione come possibilità di avere una famiglia.
Ogni storia di adozione è unica, segnata da esperienze e vissuti che influenzano in modo diverso il modo in cui il bambino si orienta verso i nuovi genitori. Il distacco dalla madre biologica e la necessità di riconoscere nella madre adottiva una nuova figura di riferimento vengono vissuti in maniera diversa da ciascun bambino.

Diventare madre e padre

Per questo, nel percorso di accompagnamento alla genitorialità adottiva, è fondamentale guidare i genitori in una riflessione consapevole: è importante che non carichino di aspettative o timori i termini “mamma” e “papà”, ma che comprendano come diventare madre o padre agli occhi dei propri figli sia un processo. Un cammino fatto di costruzione del legame e di senso di appartenenza, che dà pienezza a quelle parole, arricchendole di significato. Solo così esse potranno evocare emozioni autentiche e rappresentare davvero cura, protezione e amore incondizionato.

Marcella Griva
psicoterapeuta familiare e consulente di Ai.Bi. Amici dei Bambini

Riferimenti bibliografici

Lorenzini Stefania, Famiglie per adozione, Edizioni ETS, 2011

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

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