“Quando io non ci sarò più, cosa succederà al “mio” ragazzo adottato a distanza?”

L’ Adozione a Distanza sa andare oltre la semplice donazione di denaro e divenire una vera accoglienza del cuore

Ogni tanto noi operatori SAD riceviamo telefonate che scaldano il cuore. É quello che è successo pochi giorni fa quando ho risposto alla signora Diana, nostra sostenitrice da quasi un decennio.
La signora Diana mi ha raccontato di avere 82 anni, non l’avrei mai indovinato dalla voce chiara e decisa, e mi ha detto che vorrebbe farsi carico del suo ragazzo anche quando lei non ci sarà più. Lui, il suo ragazzo, come dice la signora Diana, è Kamal. E’ nato a Casablanca, ha 15 anni e vive nell’istituto Sidi Bernussi da quando era un bambino. La mamma di Kamal è una donna sola, con un lavoro precario e quattro figli. Portò il suo bambino in Istituto dicendo che non riusciva nemmeno a dargli da mangiare tutti i giorni. L’istituto in questione è il Centro Sidi Benussi che ospita fino a 250 bambini e ragazzi, la maggior parte di loro sono orfani, mentre altri provengono dai quartieri poveri della città, cosicché le famiglie di origine spesso si vedono costrette ad inserirli in istituto per garantire loro un pasto caldo e un’istruzione adeguata.
Ed è così che è cresciuto Kamal, assieme a tanti altri bambini che come lui non possono ricevere il bacio della buonanotte da mamma e papà.

Fortunatamente ci sono persone che come la signora Diana a questi bambini ci pensano eccome. Decidono di sostenerli, perché possano studiare e far emergere il loro potenziale. Decidono di star loro vicino, scrivendogli lettere, per spezzare la monotonia di giornate troppo simili l’una all’altra.
È molto toccante assistere all’instaurarsi di rapporti di affetto tra sostenitori e bambini.
Questi bambine e ragazzi attraverso le lettere e le foto che ricevono, possono dare un nome, un volto a chi da lontano si prende cura di loro. Motivandosi ancora di più nel raggiungere i loro obiettivi.

Kamal è cresciuto sapendo che qualcuno pensa a lui e lo aiuta. Non è poco per chi non ha nulla, per chi è solo un numero in un grande istituto, per chi ha giornate scandite dagli stessi momenti e non ha la fortuna di avere una famiglia alle spalle che lo supporti e gli infonda il coraggio di affrontare la vita.
Kamal sta bene in salute, è un ragazzino calmo e riservato, sempre gentile con tutti. A scuola va bene e i suoi insegnati sono contenti di lui. Dopo la scuola, la maggior parte dei suoi compagni ama passare il pomeriggio giocando a calcio mentre lui preferisce attività individuali e tranquille, come leggere un libro, dedicarsi all’arte e al disegno.

Senza l’aiuto disinteressato della signora Diana, senza la sua #AdozioneaDistanza che ne sarebbe stato di Kamal? Ora Diana ha deciso di scrivere nuovamente al suo ragazzo, vuole sapere come sta visto che anche in Marocco a causa del Covid ai ragazzi non è stato permesso di uscire, e soprattutto vuole dirgli che lei per lui ci sarà sempre.