Rapporto Unicef, nel mondo 230 milioni i bambini-fantasma

registrazione bambini 200Nel mondo i bambini fantasma sono 230 milioni. La denuncia arriva dall’ Unicef che, nel 67esimo anniversario della sua fondazione, lancia un nuovo rapporto sulla registrazione dei bambini alla nascita. Preoccupante il quadro generale: nel mondo un bambino su tre sotto i cinque anni, ufficialmente non esiste.

I dieci Stati con i tassi più bassi di registrazione alla nascita sono: Repubblica Democratica del Congo (28%), Pakistan (27%), Guinea Bissau (24%), Yemen (17%), Repubblica Unita della Tanzania (16%), Zambia (14%), Etiopia (7%), Liberia (4%), Somalia (3%).

Spiega Geeta Rao Gupta, il vice direttore generale dell’Unicef: «La registrazione alla nascita è più di un semplice diritto. E’ l’atto attraverso cui la società riconosce l’identità e l’esistenza di ogni bambino». E ha sottolineato: «La registrazione alla nascita è anche la chiave per garantire che i bambini non vengano dimenticati, che non vengano negati loro i diritti o esclusi dai progressi della propria nazione».

Il nuovo rapporto, Every Child’s Birth Right: Inequities and trends in birth registration, (Diritto di nascita di ogni bambino: disuguaglianze e tendenze nella registrazione delle nascite) raccoglie analisi statistiche di 161 Paesi. Si tratta di dati e proiezioni. A livello globale nel 2012, solo il 60% di tutti i neonati è stato registrato alla nascita. Il tasso varia significativamente a seconda della regione, con livelli più bassi in Asia meridionale e in Africa sub sahariana.

Non sono pochi i casi di neonati regolarmente registrati, i quali però non hanno traccia della registrazione. In Africa orientale e meridionale, per esempio, solo circa la metà dei bambini registrati ha il certificato di nascita. Nel mondo, 1 bambino registrato su 7 non ha il certificato di nascita. In molti Paesi, questo è dovuto a tasse troppo costose. In altri, invece, il certificato di nascita non viene emesso e nessun documento di registrazione è disponibile per la famiglia.

E questo preclude una serie di diritti. I bambini non registrati alla nascita o senza documenti di identificazione sono spesso esclusi dall’accesso all’istruzione, cure sanitarie e sicurezza sociale. Se un bambino viene separato dalla sua famiglia durante un disastro naturale, conflitti o a causa di sfruttamento, la riunificazione è molto più difficile a causa della mancanza di documentazione ufficiale.

Rao Gupta, sottolinea: «Tutti i bambini nascono con un potenziale enorme. Se la società non riesce a contarli tutti, e perfino a non riconoscere la loro esistenza, sono più vulnerabili a subire abusi e a essere abbandonati. E’ inevitabile che il loro potenziale diminuirà sensibilmente

La mancata registrazione di un bambino alla nascita è per l’Unicef il sintomo di disuguaglianze e disparità nelle società.  Di qui il tentativo messo in campo dall’agenzia delle Nazioni Unite di sperimentare approcci innovativi per supportare i governi e le comunità nel rafforzare i loro sistemi civili e di registrazione alla nascita.

In Kosovo, per esempio, l’Unicef Innovations Lab ha sviluppato un sistema di identificazione e di segnalazione delle nascite non registrate efficiente, efficace e a basso costo, basato su una piattaforma di RapidSMS per telefoni cellulari.

In Uganda, il governo – con il supporto dell’Unicef e del settore privato – sta implementando una soluzione MobileVRS che usa la tecnologia dei telefoni cellulari per completare le procedure di registrazione in pochi minuti, un processo che normalmente richiede mesi.

fonte: agi