Rdc. Comitato genitori adottivi. “Che Stato è quello che ci lascia da anni sospesi nel dolore per il testardo silenzio su ciò che sta accadendo ai nostri figli in Congo?”

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Qual è la paura più grande per una mamma e un papà? Perdere il proprio bambino. E peggio (se può esserci una cosa peggiore), averlo lì… “a pochi passi”  senza poterlo strappare alla solitudine di un istituto congolese, nel silenzio e chiusura totale da parte delle istituzioni italiane.

Uno stato di impotenza che una quarantina di genitori adottivi del Congo provano da due anni nel corso dei quali, costituendosi in Comitato,  hanno a più ripresecercato un contattocon le Istituzioni tra cui la Commissione Adozioni internazionali, il Ministro Boschi e il Presidente del Consiglio. Organizzate conferenza stampa alla Camera dei Deputati e incatenamenti in piazza. L’unico risultato “inviti alla calma ed alla pazienza” e ad avere fiducia in un non meglio precisati lavoro delle istituzioni.

Ma come loro stessi scrivono sul loro blog, la pazienza ha un limite. Ecco quindi che prendono carta e penna e scrivono ai massimi vertici dello Stato. A chi volendo potrebbe esaudire i sogni di decine e decine di bambini congolesi. Riportiamo di seguito la lettera del Comitato genitori adottivi Rdc.

 

lll.mo signor Presidente della Repubblica,

Ill.mo signor Presidente del Senato,

Iii.ma signora Presidentessa della Camera dei Deputati,

Ill.mo signor Presidente del Consiglio dei Ministri,

Ill.mo signor Ministro degli Affari Esteri,

Scriviamo la presente, l’ennesima, per dolerci vigorosamente per  una situazione che è divenuta intollerabile, sotto ogni ordine di profilo.

Da oltre due anni e mezzo, ormai , attendiamo invano lo sblocco dei nostri figli dalla RDC.

La Commissione Adozioni Internazionali è chiusa, dall’inizio di questa nostra dolorosa vicenda, a qualsivoglia confronto e le piccole aperture nei nostri riguardi sono riconducibili alla mera richiesta di “avere fiducia” (leggasi: non disturbare).

Ci permettiamo un piccolo elenco :

– tralasciando il fatto che ogni nostra iniziativa democratica e rispettosa si è rivelata inutile a cercare di aprire le porte delle Istituzioni al confronto trasparente; come dire le porte si sono lievemente schiuse per poi essere definitivamente serrate;

– dimenticando il fatto che, come appreso dai giornali e dai social, l’attuale gestione Cai sta arrecando, per le sue modalità,  evidentissimi problemi in vari paesi con cui l’Italia adotta, non solo la RDC di nostro interesse;

– cercando di soprassedere sul fatto che alcune famiglie coinvolte nell’adozione in RDC sono intervenute bellamente contro una recente missione del Ministero degli Affari Esteri a Kinshasa;

–  evitando di riferire che dopo tali missive sconcertanti di tali genitori, uffici  del Ministero degli affari esteri hanno chiesto espressamente di non essere disturbati dalle nostre chiamate, dovendo lavorare nel riserbo più totale, senza riferire la motivazione o l’opportunità di tale riservatezza;

– tacendo circa il fatto che nulla sappiamo dai nostri enti da mesi e nulla della  missione in RDC  del MAE, in merito alle evoluzioni nei rapporti con la RDC stessa, di cui, gli altri paesi dibattono tranquillamente con i loro cittadini;

– sforzandoci di trascurare che i bimbi americani in procinto di partire siano 150 contro 5 italiani (fonte USA): si esattamente questi i numeri……..

anche trascurando tutto ciò, NON POSSIAMO, tuttavia, dimenticare l’Art. 1 L 291/90, e successive modifiche,  giacché l’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta dai criteri di efficacia, pubblicità e trasparenza.

Il tempo dell’autoreferenzialità ed inaccessibilità al mondo esterno è concluso, proprio a garanzia dei cittadini, ciò sulla base dei principi Costituzionali e delle norme Europee.

E se ciò non risultasse sufficiente ricordiamo che, se l’invocare il Diritto possa risultare ridondante proferito da piccoli insignificanti cittadini come noi (tali ci stanno facendo sentire le Istituzioni),  rammentiamo ugualmente come lo stesso Diritto muova dall’etica e dalla morale.

Ed allora: Cosa rinvenite di etico nel contegno riservatoci?

Genitori adottivi che non sanno e sono impediti dal sapere per il silenzio delle Istituzioni a danno dei lori figli – che vivono in condizioni di estrema povertà e privazione – rende ognuno di Voi responsabile per quel NON state facendo, per quel che state tollerando, per il silenzio che intendete conservare sull’attuale gestione della nostra vicenda, per ragioni che di certo nulla di troppo virtuoso possono rappresentare.

Scomodiamo, con rispetto e pudore, un grande italiano Primo Levi e mutuiamo da Lui: Se questo è Stato.

Questo Stato che permette a cittadini seri, corretti e retti di rimanere da anni sospesi nella incertezza, nel dolore, nell’affanno per il testardo rifiuto da parte delle Istituzioni a non volerli rendere partecipi di ciò che si sta facendo, di ciò che sta accadendo in RDC, di ciò che li coinvolge in maniera diretta.

Noi abbiamo la schiena diritta.

Noi non accettiamo per noi stessi, per i nostri figli lontani, per questa Democrazia, questo trattamento! Non oltre.

Esigiamo risposte e, scusate la durezza, le pretendiamo subito.

Attendiamo a brevissimo risposta a tutti i nostri interrogativi.

Ringraziamo dell’attenzione, porgiamo i nostri migliori saluti

Comitato Genitori adottivi RDC

Sul tema non tutti sono sordi e insensibili.  Il deputato lucano Cosimo Latronico (Conservatori e riformisti) interviene dicendo “Non è più tollerabile il silenzio che circonda la questione dei bambini della Repubblica democratica del Congo assegnati a decine di famiglie italiane da più di due anni, che continuano a manifestare il diritto ad accogliere i bambini nelle loro famiglie”

Sono anni di attesa e di sofferenza che – prosegue il deputato lucano – non trovano giustificazione e neppure la comprensione e l’ausilio degli organi governativi competenti. Continueremo a sollecitare il presidente Renzi ad intervenire direttamente presso le autorità governative della Repubblica democratica del Congo per giungere ad una conclusione di un vicenda che sta dilaniando il cuore di tanti genitori italiani mortificando un gesto di umanità e di carità come la decisone di adottare bambini in difficoltà e bisognosi di affetto e di cure“.

Fonte: Ansa e genitoriadottivirdc