Marocco: La festa dell’Achoura

Tra tradizione profetica e culture, il giorno dell’”Achoura” riveste differenti significati. Achoura, deriva da “achara” che significa dieci in arabo, corrisponde al decimo giorno del mese di Muharram, primo mese dell’anno musulmano. Dall’islam sunnita all’islam sciita la festa dell’Achoura è vissuta in maniera differente. Attraverso il digiuno, la festa o la commemorazione, ognuno trascorre a modo proprio questo giorno. Per comprendere il senso dell’Achoura bisogna risalire all’anno 622, quando il Profeta Mohammed e i suoi discepoli, avendo lasciato La Mecca, arrivarono all’oasi di Yathrib, l’attuale Medina. Una delle 3 tribù che erano installate nell’oasi era ebraica, ed il giorno dell’arrivo di Mohammed questa tribù celebrava lo Yom Kippour, giorno dell’espiazione o del Grande Perdono. In quel giorno gli israeliti osservarono un digiuno assoluto e non lavorarono perché fecero memoria e chiesero perdono a Dio di avere adorato il “Vitello d’oro” durante l’esodo. In quel giorno inoltre, il popolo ebreo chiese perdono a Dio per tutti i peccati commessi durante l’anno trascorso. Mohammed consiglio’ dunque ai suoi Compagni di digiunare. In Marocco l’Achoura è percepita da secoli come la festa dell’infanzia, della famiglia e delle tradizioni. Questa manifestazione riveste un significato spirituale e sociale innegabile. È anche un giorno di condivisione e di carità. Ricorda l’obbligo di fare l’elemosina, di liberarsi da un contributo materiale, lo Zakat, e di destinarlo per assistere i più poveri. Vestiti con abiti nuovi, i bambini ricevono dei regali, delle trombe, dei tamburi, dei petardi e diversi giocattoli. L’indomani dell’Achoura, è lo “Zem-Zem”, che prende il nome dal pozzo che si trova a La Mecca e la cui acqua è tradizionalmente purificatrice. I bambini dispongono di una totale libertà per schizzare vicini, amici e passanti. Ragazzi e ragazze di età non superiore ai 12 anni corrono nelle vie delle città alla ricerca di una preda o di un punto d’acqua per rifornirsi. Tutto questo é vissuto ogni anno anche da tutti i bambini accolti nei centri con i quali collaboriamo: oggi tutti loro stanno festeggiando questa festa… lo spirito di carità che colpisce innumerevoli famiglie marocchine è molto elevato, in modo particolare in questo giorno si sentono in dovere di donare ai bambini meno fortunati. E’ per questo che i centri della Fondazione Rita Zniber, la Maison d’Enfants di Fez e quella dell’Akkari, il Centro Lalla Meriem, il Sidi Bernoussi e la Home Lalla Amina già da giorni hanno ricevuto molti doni in dolci e giocattoli e tutti oggi faranno festa in compagnia dei gruppi tradizionali Aissawa, musicisti con trombe, nacchere di ferro tipicamente marocchine e tamburi. Con l’Achoura si conclude questo lungo periodo ricco di festività religiose.