Relazione del Commissario straordinario del Governo: 3000 migranti morti nel 2016 su 156.000 arrivi. Il fenomeno delle persone scomparse

misnaSono 36.902 le persone scomparse in Italia e tre su quattro sono migranti. Infatti, le persone da rintracciare sono per il 77% stranieri (28.410) e solo per il 23% italiani (8.492). E’ la particolarità messa in rilievo nella Relazione semestrale redatta dall’ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse e illustrata al Viminale dal prefetto Vittorio Piscitelli e da Domenico Manzione sottosegretario al ministero dell’Interno.

Il dato sull’incidenza straniera è confermato anche dal rilievo anagrafico: il 64% del totale degli scomparsi e in particolare il 77% degli stranieri ha meno di 18 anni contro il 23% degli italiani, mentre il dato degli ultra 65enni vede gli italiani al 13% e gli stranieri appena all’1% per una media che si posiziona al 4 per cento.

Altro dato in linea: gli italiani scomparsi e poi ritrovati sono il 91% mentre gli stranieri, per lo più migranti che non intendono restare in Italia, si fermano al 63 per cento. Per quanto riguarda le regioni dove si è verificata la scomparsa, in testa è ovviamente la Sicilia, meta continua di sbarchi soprattutto al largo dell’isola di Lampedusa, il territorio geograficamente più vicino alla costa africana: sono 7.699 le persone scomparse; seguono il Lazio con 7.210, la Lombardia con 3.538, la Campania con 3.509, la Puglia con 3.271 e la Calabria con 2.515 scomparsi.

A queste cifre occorrerebbe aggiungerne altre, le più terribili: sono morti tremila profughi sul Canale di Sicilia nel corso dell’anno. Una cifra approssimata per difetto, perché è certo che di alcuni naufragi nessuno ha saputo niente. Tremila morti su 156 mila arrivi, la maggior parte del quali “di transito”.

E’ proprio a questo scopo che Amici dei Bambini porta avanti la sua campagna Bambini in Alto Mare per un’accoglienza giusta dei migranti più fragili. Con la promozione dell’affido famigliare dei minori stranieri non accompagnati – una possibilità fino a oggi poco considerata dalle istituzioni che solo recentemente è stata ripresa in considerazione dal Parlamento – e con la sua rete di strutture di accoglienza che salvaguardino la dimensione famigliare dei migranti, Ai.Bi. si impegna ogni giorno per garantire un’ospitalità autenticamente a misura di minore per i giovanissimi migranti.