Repubblica Democratica del Congo: abbandono, povertà e mpox

La situazione in Repubblica Democratica del Congo si fa sempre più drammatica con la diffusione della malattia mpox (prima conosciuta come Vaiolo delle Scimmie) che oggi colpisce nel 70% dei casi bambini sotto i 15 anni

Più volte AibiNews ha dedicato articoli e approfondimenti relativi alla situazione della Repubblica Democratica del Congo. Una situazione drammatica che sembra peggiorare ogni giorno che passa, nonostante il sostanziale silenzio dei media. O, per meglio dire, della maggior parte dei media, perché il quotidiano il Post ha recentemente dedicato un approfondito articolo spiegando molto bene quanto sta accadendo nel Paese e, in particolare, nella regione orientale, che ha in Goma la principale città. Un nome familiare per Ai.Bi., dato che qui hanno sede i due orfanotrofi con i quali da tempo collabora.

700 mila sfollati solo nella città di Goma

Questa regione, oltre a essere la più ricca di risorse minerarie (anzi, proprio per questo motivo) è quella in cui negli ultimi anni si sono intensificati gli sconti per il controllo del territorio, con il movimento M23, in particolare, attivo nello sferrare ripetuti attacchi soprattutto nei sobborghi di Goma.
Sobborghi che hanno visto arrivare un flusso impressionante di sfollati interni: se ne contano circa 700mila, su un totale di 7 milioni che riguarda tutto il Paese.
A peggiorare ulteriormente la situazione, quella regione è anche il luogo in cui è stato rilevato il primo caso di mopx, virus comunemente conosciuto, in precedenza, come “vaiolo delle scimmie”. (l’OMS nel 2022 ha ufficialmente cambiato il nome della malattia – monkeypox, da cui “vaiolo delle scimmie” – per scongiurare possibili discriminazioni e creazioni di stereotipi negativi verso le persone malate e i Paesi in cui il virus è più diffuso). A oggi, la Repubblica Democratica del Congo è il Paese in cui si è verificato il 96% dei casi di mpox, dichiarata dalla OMS emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale.
Sicuramente le terribili condizioni igienico sanitarie, specie nei campi di sfollati, sono tra i principali fattori di diffusione del virus.
Come riporta il Post, citando quanto appreso da Associated Press intervistando un medico impegnato lì: “il 70 per cento dei casi che ha trattato negli ultimi due mesi arrivava dai campi per sfollati”, dove c’è chi afferma di aver notato sintomi compatibili con la malattia già oltre 3 mesi fa.
Serve ricordare che una delle più comuni modalità di trasmissione del virus è per via sessuale, ma ci si può ammalare anche “stando a lungo molto vicino a una persona infettata, o attraverso oggetti con cui era stata in contatto”. Inoltre, il virus può venire trasmesso dalle donne incinte direttamente al feto.

MPOX: è strage di bambini

Dopo l’esperienza del Covid, non serve spigare a lungo come le persone più deboli siano quelle più a rischio, a partire dagli anziani e, specie con la nuova variante del virus comparsa di recente, i bambini: le persone sotto i 15 anni rappresentano il 70% del totale dei malati e addirittura l’85% dei morti. Anche in questo caso, igiene e malnutrizione sono fattori che aiutano la diffusione dei contagi.

Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo

Da questo quadro emerge chiaramente quante siano le necessità delle popolazioni di Goma, e dei bambini in particolare. Quei bambini a cui si rivolge la campagna Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo, parte della più ampia campagna Africa. Emergenza Abbandono lanciata da Ai.Bi in 4 Paesi dell’Africa Sub-Sahariana: Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Repubblica del Congo (Congo Brazzaville) e Burundi.

[Nella foto in apertura, una disinfestazione periodica all’interno dell’orfanotrofio Sodas]