Riapertura delle scuole. Meno quattro giorni. Ma nel Lazio il 20% resteranno chiuse…

I dirigenti scolastici evidenziano i problemi non risolti. E in molte regioni si partirà dopo

Riapertura delle scuole: mancano solamente quattro giorni. Sì, ma non per tutti. Nel Lazio, per esempio, sarebbero il 20% circa le scuole che lunedì non apriranno i cancelli. Il motivo? La mancanza di aule. Ne servirebbero 400 in più in tutta la regione. E, così, i presidi, per evitare rischi, manterranno gli studenti a casa. Con la didattica a distanza che tanto ha fatto discutere nel corso dell’anno appena passato. E in diverse regioni la ripartenza sarà posticipata di qualche giorno: il Friuli dove si rientrerà il 16; la Sardegna che riaprirà il 22; la Puglia, la Calabria, la Campania, la Basilicata e l’Abruzzo che, complici anche elezioni e referendum, hanno posticipato il “semaforo verde” al 24 settembre.

Dal Governo, tuttavia, manifestano ottimismo. “Abbiamo lavorato intensamente alla riapertura delle scuole: quest’anno avverrà in un contesto nuovo e non facile che sfiderà tutto il sistema Italia. Ma grazie al nostro lavoro l’anno scolastico comincerà regolarmente. Per ripartire dobbiamo fare uno sforzo collettivo. Dobbiamo essere consapevoli che ci sarà qualche disagio. È uno scenario inevitabile, che dobbiamo affrontare senza lasciare che le preoccupazioni abbiano la meglio. Potrà scattare nel peggiore dei casi una quarantena dell’intera classe: ci potranno essere difficoltà, ma invito a rispettare le regole e affrontare con fiducia questo anno. Quest’anno si torna a scuola, in presenza. Ci sarà qualche cambiamento, qualche nuova regola si aggiungerà rispetto a quelle consuete. Il rientro in classe è un rientro in piena sicurezza ed è e sarà il faro di questo governo“, ha infatti detto il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.

Riapertura delle scuole. Caos Lazio. Le parole del ministro Azzolina

“Siamo certi – gli ha fatto eco il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che è stato giusto chiudere le scuole e che è necessario e doveroso riaprirle adesso. Abbiamo l’imperativo morale di restituire alle famiglie e agli studenti un pezzo di normalità, di speranza e di futuro”.

Ma i dirigenti scolastici non sembrano essere dello stesso parere dei ministri. “Nelle ultime ore i presidi – si legge per esempio su Il Sole 24 Orehanno messo in evidenza che per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti. La consegna dei banchi monoposto è in grave ritardo. Altre due criticità importanti – hanno sottolineato- sono quelle delle aule, perché gli enti locali non le hanno reperite ovunque, e l’assegnazione piena dell’organico”.