Riapertura scuola meno 2: ma chi deve misurare la temperatura degli alunni?

Febbre misurata a scuola o a casa dai genitori? Scoppia la polemica dopo l’ordinanza emanata dalla Regione Piemonte. Azzolina: “Non escludiamo la possibilità di impugnare il decreto del presidente Cirio”.

Lunedì la campanella suonerà di nuovo per gli studenti di 12 regioni italiane.

Tra attesa ed incertezze la polemica la fa da padrone. Non da ultimo quella sulla misurazione della temperatura degli alunni che non dovrà superare i 37.5 gradi e che le direttive del ministero indicano debba essere rilevata a casa dai genitori, ma non tutti sono d’accordo.

Temperatura misurata a scuola: l’ordinanza della Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha emanato un’ordinanza in cui l’onere della misurazione viene lasciato non più a mamma e papà ma direttamente agli istituti scolastici. C’è di più. Se i genitori provvederanno a rilevarla dovranno auto -certificarla sul diario dello studente.

Pronta la risposta della ministra Azzolina, riportata dall’Ansa: “Il ministero ha detto che le temperature vanno prese a casa perché non è giusto che studenti contagiati utilizzino i mezzi di trasporto per arrivare a scuola – ha commentato la ministra – Non si può a 4 giorni dall’apertura cambiare le regole del gioco. È una questione di rispetto per le famiglie e per i dirigenti scolastici –continua- Non escludiamo la possibilità di aprire un contenzioso con la Regione Piemonte e impugnare il decreto del presidente Cirio”.

D’accordo anche l’ ANP: “misurare la temperatura è un obbligo preciso posto in capo alle famiglie – sottolinea Antonello Giannelli presidente ANP, come riportato da Il Giorno- Così si evita di mandare in giro bambini febbricitanti e si previene la diffusione del contagio”.

Ma nella polemica c’è anche chi è di parere contrario. In un’intervista a La Stampa, riportata da Sempre news, Rachele Furfaro, preside di un istituto scolastico dei Quartieri Spagnoli di Napoli, sottolinea come tra le misure che le hanno permesso di aprire in sicurezza, vi sia stata anche la rilevazione della temperatura a scuola: “Qui, condizione simile a quasi tutti i quartieri della fragilità sociale del Paese – commenta la dirigente –  si registra un alto tasso di genitorialità precoce, mamme di 14 anni, famiglie che mandano i figli a scuola con la bronchite, altro che termometri”.