Riccardi e la crisi delle adozioni internazionali: perché non guardare un po’ più in là?

Le dichiarazioni del Ministro Andrea Riccardi, presidente della Commissione Adozioni Internazionali, si sintonizzano sulla «sostanziale stabilità» del sistema-Italia. Pur riconoscendo le difficoltà che l’adozione internazionale attraversa da anni (il Ministro ha parlato di «crescente complessità del fenomeno» e di «riduzione del numero dei bambini»), Riccardi non ha ancora rilasciato esternazioni sulla flessione in atto nel mondo dell’adozione, che riguarda il calo di disponibilità delle coppie .

Bicchiere mezzo pieno, dunque? Riccardi ha preferito sottolineare la generosità delle coppie italiane, mettendo in primo piano lo spirito di accoglienza delle famiglie. Un ringraziamento dovuto alle 3154 coppie che hanno accolto un figlio in adozione nel 2011 e alle migliaia di coppie che aspettano di portare a casa un figlio nel 2012. Sarebbe opportuno però non passare in secondo piano le criticità che si prospettano per l’adozione internazionale, prima fra tutte la diminuzione dei futuri genitori adottivi. «I primi dati pervenuteci dalle Regioni nel 2011 confermano che purtroppo il calo delle richieste non si arresta. I dati emessi recentemente dai Tribunali per i Minorenni parlano di calo delle idoneità e del numero di coppie aspiranti – commenta Marco Griffini, presidente e fondatore di Ai.Bi. Amici dei Bambini –. In Lombardia, regione più accogliente d’Italia, il numero di coppie respinte o rinunciatarie del 2011 è stato pari a 3 coppie su 10. Lo scorso anno le coppie lombarde idonee all’adozione sono state 410, mentre nel 2010 erano 535. il calo c’è, ed è attestato sul 23,3%. I dati presentano un calo anche in Liguria e in Puglia, siamo davanti a diminuzioni del 20% e del 16%. Come commentare questi dati, se non come un calo di preziose risorse per l’adozione e per la demografia italiana?».

«Speravo in un intervento più incisivo del Ministro sul tema adozione» è il commento di un lettore di AiBi News. Commento che riflette l’umore delle famiglie adottive riguardo l’adozione internazionale. E che fa riflettere. Forse, però, non tutti.