Riforma Medicina. Definitivo: aboliti i test di ingresso

Il Parlamento approva la riforma: via il test preliminare, ma la selezione avverrà alla fine del primo semestre

La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo alla legge delega che riforma le modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina. Nonostante le dichiarazioni di diversi esponenti del governo, che nei mesi scorsi avevano parlato di una presunta abolizione del numero chiuso, la realtà dei fatti è ben diversa: la selezione degli studenti rimane, con la differenza che non avverrà più prima dell’ingresso all’università, bensì alla fine del primo semestre.

Come funziona oggi l’accesso a Medicina

Attualmente, l’ingresso ai corsi di laurea in Medicina (così come in Veterinaria, Odontoiatria e altre facoltà sanitarie) è regolato da un test selettivo che limita il numero di studenti ammessi. L’abolizione del numero chiuso è stata spesso proposta come soluzione alla carenza di medici nel Servizio Sanitario Nazionale, ma la riforma approvata sembra difficilmente in grado di risolvere il problema.

Che cosa prevede la riforma

La legge delega approvata dal Parlamento assegna al governo un anno di tempo per definire i dettagli della riforma tramite un decreto legislativo. L’idea principale è che tutti gli studenti potranno iscriversi al primo semestre di Medicina e sostenere quattro esami. Al termine di questo periodo, solo coloro che avranno ottenuto i punteggi migliori potranno proseguire il percorso. Tuttavia, i criteri esatti di valutazione non sono ancora stati definiti con precisione. Tra le possibilità in discussione ci sono i crediti formativi universitari accumulati, i voti ottenuti e il numero di risposte esatte nei test.
Nonostante il nuovo sistema, il numero di studenti che potranno continuare gli studi sarà ancora stabilito in base alle previsioni del Ministero dell’Università e del Ministero della Salute. Nei prossimi anni, il governo prevede di formare circa 30.000 nuovi medici, un numero ben inferiore alle possibili domande di iscrizione.

Un modello già sperimentato in Francia

Il sistema di selezione posticipata non è una novità assoluta: in Francia, una modalità simile è stata adottata per anni prima di essere riformata a causa delle sue criticità. Uno dei problemi principali di questo modello è che molti studenti, dopo sei mesi di studio, sono costretti a cambiare percorso universitario, aumentando il senso di frustrazione e incertezza. Inoltre, la tensione legata alla selezione non viene eliminata, ma solo spostata in avanti nel tempo.
La riforma dell’accesso ai corsi di Medicina rappresenta un cambiamento importante, ma non elimina il numero chiuso come alcuni politici avevano dichiarato. Sposta semplicemente la selezione in avanti, con il rischio di creare nuovi problemi per studenti, università e sistema sanitario. Resta da vedere come il governo definirà nei dettagli il nuovo meccanismo e se sarà in grado di rispondere efficacemente alla carenza di medici che da anni affligge il paese.

[Fonte: il Post]