Rimborso 730, quando arriva e cosa sapere

Dal 30 aprile è possibile presentare la dichiarazione dei redditi precompilata. Per chi ha versato più tasse di quelle dovute, i rimborsi arriveranno a partire dal mese di luglio

È ormai pronta al via la stagione delle dichiarazioni dei redditi. A partire dal 30 aprile sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il modello precompilato, che si potrà coì modificare e inviare entro il 30 di settembre.
Ma, più che l’invio, tante famiglie sono interessate al rimborso 730, ovvero a quelle tasse che, fatti tutti i conteggi anche delle detrazioni e delle deduzioni a cui si ha diritto (per esempio per un mutuo, per aver effettuato delle donazioni a enti del terzo settore, per le spese mediche…), sono state già versate “in eccesso” e, quindi, devono essere rimborsate dallo stato.
In parole più semplici, i rimborsi sono la differenza tra le tasse dovute, calcolate precisamente con la dichiarazione dei redditi, e quelle già versate durante l’anno, per esempio con le trattenute sullo stipendio.

Rimborso 730 a partire da luglio

Questa differenza viene rimborsata ai cittadini attraverso differenti modalità e tempi.
La modalità più semplice e immediata, per chi ha un datore di lavoro che fa da “sostituto d’imposta”, è quella di vedersela accreditata direttamente in busta paga. I tempi possono variare a seconda di diversi fattori ma, generalmente, chi riesce a effettuare la dichiarazione già nel mese di maggio dovrebbe vedere accreditati i rimborsi nella busa paga di luglio. Chi aspetta settembre, invece, dovrebbe riceverli con lo stipendio di novembre.
L’importo viene accreditato in maniera automatica e, quindi, una volta presentata la dichiarazione, in autonomia o attraverso un CAF o un patronato, bisogna solo attendere.
Chi non ha un datore di lavoro e, quindi, presenta la dichiarazione dei redditi senza avere un “sostituto d’imposta”, non riceverà l’eventuale rimborso in busta paga, ma se lo vedrà erogare attraverso un bonifico su conto corrente bancario, oppure un accredito su libretto postale, direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
In questo caso i tempi sono generalmente un po’ più lunghi, perché richiedono un iter di controllo interno più lungo. La cosa importante, chiaramente, è quella di indicare bene l’IBAN e i riferimenti per ricevere il bonifico di rimborso.

Il 5×1000 ad Amici dei Bambini per un sorriso di speranza a un bambino abbandonato

Altra cosa importante, è ricordarsi di segnalare il codice fiscale di Ai.Bi. Amici dei Bambini 92504680155 nell’apposito spazio dedicato agli Enti ETS iscritti al Runts. La firma non comporta nessun esborso in più, perché la cifra che viene devoluta all’ente indicato è un pezzetto delle tasse che ciascuno avrebbe comunque versato e che, in caso non venga data indicazione, viene ripartito in maniera proporzionale tra tutti i vari enti, a seconda delle indicazioni messe dagli altri contribuenti.
Donare il proprio 5×1000 ad Ai.Bi. Amici dei Bambini significa regalare un sorriso di speranza a tutte le bambine e i bambini vittime di abbandono, sostenendo le iniziative che da oltre 40 anni Ai.Bi. porta avanti in Italia e nel Mondo tramite l’Adozione Internazionale, la Cooperazione, l’Adozione a Distanza e i progetti sul territorio italiano.