Roma, 900 euro al mese alle famiglie che ospitano un rifugiato

marinoL’accoglienza giusta passa per le famiglie. Finalmente iniziano a comprenderlo anche le istituzioni, che cominciano a formulare proposte in linea con quanto Amici dei Bambini sostiene da mesi. A farsi avanti è stato il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, la cui idea è quella di incentivare l’ospitalità in famiglia degli extracomunitari, visto che nei centri di accoglienza è difficilissimo trovare posto.

La proposta consisterebbe in un sostegno di 30 euro al giorno per ogni rifugiato accolto in casa, per un totale di 900 euro al mese a famiglia, messi a disposizione dallo Stato. All’incirca la stessa cifra che si spende per ospitare un immigrato nelle strutture del Paese, ma con un livello di accoglienza decisamente più umano e dignitoso.

Il primo ad accogliere positivamente l’idea di Manzione è stato il sindaco di Roma Ignazio Marino. “Insieme al sottosegretario – ha spiegato l’inquilino del Campidoglio – abbiamo immaginato la proposta che, oltre all’affido dei minori, ci possa essere l’affido alle famiglie anche degli adulti. Pensiamo che senza alterare il bilancio dello Stato – ha poi precisato Marino –, il fatto di poterli affidare a una famiglia che decide di ospitare un migrante possa creare una situazione di maggiore integrazione sociale.

La Capitale quindi potrebbe diventare la città pilota di un piano di accoglienza casalinga dei rifugiati estendibile a tutta Italia. Un progetto destinato non solo ai bambini, ma pure agli adulti. Anche se l’emergenza più grande è quella dei minori. Nel primo semestre del 2014 ne sono sbarcati sulle nostre coste 9.300, di cui 6mila non accompagnati, provenienti da Paesi in guerra o nei quali una bocciatura a scuola può portare al servizio militare a vita. Ragazzi che giungono a Roma tramite dei “passatori” e poi, con la mediazione di altri trafficanti, vanno nel Nord Europa o sono trascinati nel tunnel del lavoro nero, della criminalità e della prostituzione.

La situazione ingestibile dei minori stranieri non accompagnati è seguita ogni giorno da Ai.Bi. che, nell’ambito del suo progetto “Bambini in Alto Mare”, promuove l’accoglienza famigliare come l’unica davvero a misura di bambino. A questo scopo, più di 14mila famiglie, in tutta Italia, hanno già dato ad Ai.Bi. la disponibilità ad aprire le proprie porte ai Misna che approdano soli e disperati nel nostro Paese:

Fonti: il Giornale, Fanpage