Roma. IOM: “Valorizzare il migrante con la cooperazione di enti e società civile”

migrante“Un’umanità gestita in modo umanitario è utile a tutti”. Con queste parole l’IOM, organizzazione mondiale per la migrazione, ha aperto la prima conferenza delle organizzazioni intergovernative, tenutasi a Roma presso l’hotel dei Congressi, il 25 settembre. La giornata di apertura, inaugurata dal Presidente dello IEMO, intenational emergency management organisation, Alessandro Manini, è stata banco di prova per quello che è l’obiettivo della conferenza: “la conoscenza reciproca e l’interazione, per la divulgazione delle best practices, la sicurezza e l’ottimizzazione”.

Dopo le relazioni dell’ambasciatore della Somalia e della Nigeria, che hanno presentato la situazione dei loro rispettivi Paesi, esprimendo il desiderio di una collaborazione internazionale forte e partecipata, la parola è passata ai delegati delle organizzazioni intergovernative.

Le eccellenze che già sono presenti devono essere messe in relazione tra loro e con la società civile – ha detto Manini – su 3000 realtà IGOs esistenti, solo 200 si conoscono”. Nucleo centrale diventa così il cittadino, organizzato anche quando si parla di volontariato.

La problematica del lavoro è stata poi portata alla luce dalla ILO, organizzazione internazionale del lavoro: “per avere sviluppo economico è necessario avere pace e stabilità”. Ed è proprio durante il periodo di pace che bisogna costruire, per arrivare preparati a intervenire quando sorgerà la vera emergenza.

“L’Italia è in una situazione di crisi relativa, se confrontata con altri Paesi – ha precisato la IOM -, e in questa situazione, elemento trasversale che accomuna tutte le problematiche è la migrazione”.

La IOM ha parlato infatti di una migrazione che vuole essere “valorizzazione del migrante”, aiuto partecipato, tramite formazione e informazione, tramite agevolazioni per il ricongiungimento familiare dei minori stranieri non accompagnati, e nel trasferimento del denaro all’estero ai fini della crescita del paese d’origine del migrante.

Come ha sottolineato anche il segretario generale del CISOM, braccio operativo umanitario dell’ordine dei cavalieri di Malta, i migranti che giungono per mare “non possono sopravvivere se non vengono aiutati”. Hanno bisogno di tutto e in questo momento “l’assistenza organizzata impegna l’Italia più di quello che è in grado di sopportare”.

È necessario quindi stimolare la conoscenza reciproca delle diverse realtà. Le IGOs hanno bisogno degli altri enti, tramite cui si “territorializzano” e la conferenza permanente ha proprio l’obiettivo di agevolare e gestire una rete, per una miglior efficacia negli interventi, per una normativa che abbia punti di riferimento chiari, per una politica volta alla sussidiarietà.