Roma, l’infanzia è abbandonata anche negli archivi del Tribunale dei minori

tribunale minoriAbbandonare i minori non vuol dire solo privarli del diritto a una famiglia, ma anche dimenticare quell’enorme mole di documenti giuridici che li riguarda. È drammatico lo stato di totale degrado in cui si trovano gli archivi della Procura e del Tribunale dei minori di Roma. Si tratta di archivi di fondamentale importanza per la difesa dei diritti umani. Documenti che hanno una responsabilità sociale, carte che fanno riferimento a processi importanti o attraverso le quali migliaia di persone tolte alle proprie famiglie e date in adozione, una volta divenute maggiorenni, potranno conoscere la verità sulla loro infanzia difficile.

Eppure tutto questo sembra non interessare alle istituzioni che continuano a tagliare i fondi destinati alla conservazione di questi archivi. Nonostante i tentativi di arginare il degrado messi in atto negli ultimi anni dalla presidente del Tribunale Melita Cavallo: “Sono anni che stiamo aspettando una struttura – dice la Cavallo –, un luogo in cui riuscire a portare parte dei fascicoli che il tribunale quotidianamente produce. Siamo saturi e non c’è posto per collocarli. Abbiamo fatto continue richieste e dall’altra parte rispondono che stanno provvedendo. Il locale che ci hanno promesso si trova a Casal del Marmo, dove ha sede il carcere minorile, ma non è adeguatamente attrezzato, manca l’antincendio e ci sono i topi”.

Lo stato in cui sono conservati attualmente i documenti della Procura e del Tribunale dei minori è spaventoso. Entrare nell’edificio di via Bresciani, posto sotto il livello del Tevere, eludendo la sicurezza, è semplicissimo. Ancora più facile è avere accesso agli archivi: nessuno li protegge e nessuno guarda chi si aggira tra i corridoi sporchi e malconci, con l’umidità alle pareti, i calcinacci a terra e i fascicoli mangiucchiati e logorati, praticamente illeggibili. Quando piove questi locali si allagano e i muri cadono a pezzi. Non esiste la figura dell’archivista, ma soltanto un addetto incaricato di mostrare gli archivi.

Al loro interno, vi sono anche molti atti che riguardano le adozioni. Gli scatoloni che li contengono sono ammassati l’uno sull’altro: attendono di essere trasferiti a Casal del Marmo, ma non ci sono i soldi per trasportarli. “Capita che vi siano persone che richiedono documenti di tanti anni fa – racconta l’addetto – ma molte volte è difficile arrivare alle adozioni e alla documentazione degli stati di abbandono”.

Una sala degli archivi è stata ristrutturata di recente, ma i lavori sono stati effettuati in modo errato e ora c’è meno spazio di prima, così i faldoni accatastati sul pavimento aumentano sempre di più.

Esiste una commissione di sorveglianza che si riunisce 2 volte l’anno con il compito di controllare la condizione degli archivi. Visti i tagli, però, la commissione può denunciare il problema, ma non può fare nulla di concreto.

 

Fonte: l’Unità (10 febbraio 2014, p. 10)