Rosalba, Gianni e l’affido: “Non possiamo essere sordi al richiamo dell’accoglienza!”

affido yesHo gli stessi timori di 26 anni fa, quando stavo per dare alla luce il primo dei miei due figli, Simone. Mi chiedo: sarò all’altezza?”. Ora che Rosalba e suo marito Gianni hanno concluso il corso di formazione di Ai.Bi. per diventare una famiglia affidataria e possono così aprire le porte di casa a un minore temporaneamente fuori famiglia, non resta loro che aspettare. “Noi siamo pronti ad accogliere!

La coppia ha deciso un anno e mezzo fa di scendere in campo per i minori che non possono più vivere con la famiglia d’origine “per non rimanere insensibili, sordi e ciechi, a quello che io definisco il richiamo. Ogni bambino deve avere l’esclusiva: una mamma e un papà, tutti per sé.”.

Rosalba e Gianni sono persone che non hanno paura del difficile vissuto che potrà avere il bambino che andranno ad accogliere. “Il nostro intento è quello di permettergli di diventare un adolescente, o un adulto, sereno, e alleggerirlo di quel bagaglio pesante e negativo che si porta dietro, che non è solo suo, ma anche nostro. Noi ci siamo”.

I coniugi hanno già molta esperienza nell’ambito dell’affido visto che dedicano spesso il loro tempo libero ad aiutare i minori accolti in una Casa Famiglia lombarda, conosciuta due anni fa tramite un’amica. “So che avere dei bimbi in affido è ben diverso che andare a fare “il volontario” nel tempo libero, ma quando sei lì e ti danno un bacio… è abbastanza per convincerti di voler accogliere anche tu altri bambini!”.

Oltre a due genitori affidatari, i bambini che verranno accolti in questa famiglia avranno anche due fratelli, Simone di 26 anni e Davide di 20. Entrambi entusiasti di iniziare questa nuova avventura familiare e curiosi di sapere chi e quando arriverà da loro. “Anche mia mamma è curiosa. Non ha ancora ben capito quale dovrà essere il suo ruolo, ma è semplice: dovrà solo fare la nonna. È molto orgogliosa di questa nostra scelta”, ci ha confidato Rosalba.

È un vero rimettersi in gioco: ricominceremo ad andare a scuola per accompagnarli, e per la terza volta a studiare la Prima Guerra Mondiale, e le tabelline! Siamo esaltati!”, è stato il commento entusiasta di papà Gianni.