Salam, Treviso! A scuola, i bambini delle elementari imparano anche l’arabo

lingua arabaNon solo inglese come seconda lingua. Nella scuola primaria Coletti di Treviso, da metà ottobre 2013, i bambini delle classi terze, quarte e quinte potranno studiare anche lingua e cultura araba.

Quattro ore alla settimana con tanto di corso serale anche per mamme, papà e maestri che vogliono stare al passo con le lingue imparate dai figli. Il progetto realizzato dall’associazione InterMed Cultura è finanziato dal governo del Marocco. Sul sito della scuola l’iniziativa è messa in rilievo con tanto di slogan: “Apriti al mondo”.

Un modo per familiarizzare con la cultura degli tanti Fatima e Yasser che nelle scuole italiane non sono più una rarità: secondo i dati del Miur e della Fondazione Ismu nell’anno scolastico 2011/2012 le scuole che avevano più del 50% di alunni immigrati erano 415. E proprio il Veneto detiene il secondo posto (con 89.036 presenze) dopo la Lombardia (184.592) di alunni con cittadinanza non italiana. Se poi guardiamo la top ten della nazionalità degli alunni non italiani scopriamo che dopo rumeni (141.050) e albanesi (102.719), sul podio ci sono i marocchini (95.912), seguiti con largo margine dai cinesi (34.080).

Una rivoluzione rispetto a pochi anni fa. Basti dire che fino agli anni ottanta, in Italia l’inglese non era obbligatorio alla scuola primaria. Ma adesso non basta più. Nei prossimi anni, con la globalizzazione dei mercati e non solo, nuove lingue saranno necessarie per essere competitivi: l’arabo e il cinese in primis.

Non è un caso se in Francia il cinese è la quinta lingua tra le più studiate: circa 26mila francesi hanno deciso di studiarlo. Non possiamo certo perdere anche questa sfida: la scuola italiana deve aprirsi al mondo proprio come sta accadendo a Treviso.