Santerini e Zampa:”Non è necessaria la riforma della legge. Applicare bene quella che c’è già”.

adozioniSono tutti concordi. La legge sulle adozioni del ’83 (modificata con la legge 476 del 98) va bene così com’è. Non va cambiata. Una legge lungimirante che al massimo va “guidata” con azioni correttive in itinere. Ma niente di strutturale. Insomma, avanti così per quanto riguarda le adozioni internazionali. Ieri con l’approvazione all’unanimità della mozione sulle adozioni internazionali, di fatto si è ratificata una legge che 30 anni fa ci aveva visto bene.  “Non chiediamo una riforma delle adozioni – ha detto ieri durante la discussione alla Camera la deputata Milena Santerini, capogruppo PI in commissione Cultura- ma azioni puntuali e precise che possano semplificare e facilitare la scelta di dare una famiglia a un bambino nato altrove. Con la mia mozione, che ha determinato un sensibile cambio di rotta rispetto agli obiettivi delle altre proposte, vogliamo contribuire a rendere concretamente realizzabili le adozioni dei bambini che sono effettivamente abbandonati”. Per la Santerini è necessario “intervenire su alcuni punti critici:  potenziamento della Commissione adozioni, finanziamento della cooperazione con l’estero per adempiere al principio di sussidiarietà e aumento dei congedi parentali”. Il ruolo dei servizi sociali territoriali, dei tribunali per i minorenni e quello della Commissione per le adozioni resta irrinunciabile, “perché il carattere pubblico di questi soggetti- sostiene Santerini -garantisce imparzialità di  giudizio, professionalità nella valutazione delle coppie e tutela dell’interesse del bambino”. La pensa allo stesso modo la deputata del Pd, Sandra Zampa che definisce il voto di ieri “una bella pagina di questo Paese. Non solo perché la legge sulle adozioni internazionali approvata dalla Camera nel ’98 mantiene tuttora la sua validità perché lungimirante e intelligente, ma anche perché siamo un Paese generoso e capace di aprirsi al mondo”. E suffraga la sue dichiarazioni adducendo statistiche internazionali “siamo al secondo posto dopo gli Stati Uniti  per numero di adozioni. Con la mozione chiediamo l’impegno del Governo perché la legge sulle adozioni, che è una buona legge, possa funzionare al meglio e per questo è necessario che vengano snellite le pratiche burocratiche, fissati tempi certi, rafforzate le relazioni bilaterali, sostenuta la CAI e rifinanziato il fondo per le adozioni”. Insomma, si applaude a più voci. Un testo che ha un compito arduo: “risintonizzare” le coppie italiane sulle adozioni. Anno dopo anno, infatti, sono state sempre meno le coppie  che si avviano ad intraprendere il percorso delle adozioni internazionali. Nel 2013, infatti, sono stati autorizzati all’ingresso in Italia 2.825 minori stranieri, a fronte dei 3.106 del 2012, con un decremento del 9%. A loro volta le coppie adottive che hanno portato a termine un’adozione nel 2013 sono state 2.291, rispetto alle 2.469 del 2012, con una flessione del 7,2%. Numeri che impallidiscono se si considerano i dati del primo trimestre 2014, dal momento che si è registrata una variazione negativa del 25 %. “La sensazione diffusa è che, tutto sommato – conclude Santerini – nonostante i numeri in calo  il sistema regga. Ma serve volontà politica per rendere più celeri e più certe procedure e rimborsi“.