Sardegna. Post-adozione innovativo: con l’emergenza Coronavirus la caccia al tesoro si fa via web

Una bella iniziativa nata da un’idea di una giovane figlia adottiva del gruppo Ai.Bi. di Cagliari

Sardegna: in fase di emergenza Coronavirus, nasce da una richiesta di una giovane figlia adottiva del gruppo di adolescenti di Ai.Bi. – Amici dei Bambini a Cagliari l’idea di giocare insieme via web. Incontrarsi per mantenere vivo il percorso del gruppo post-adozione, ma con rinnovata leggerezza, senza affrontare le criticità tipiche del percorso adottivo. Le psicologhe e il responsabile della sede regionale hanno colto la palla al balzo e organizzato una caccia al tesoro casalinga giocata in collegamento streaming. L’inizio è importantissimo, ragazze e ragazzi scelgono i loro tutor, cercheranno di arrivare primi perché in palio c’è… una pizza a domicilio!

Sardegna emergenza Coronavirus: in cerca della… pizza!

Il gioco si fa interessante, la più richiesta è Marcella, Alessandro pare essere il meno affidabile, Silvia ha discreti consensi. I ragazzi hanno anche un tutor casalingo, per evitare che ci siano rallentamenti su qualche domanda troppo insidiosa. Si parte subito con la prima ricerca…. “Se una pizza vuoi mangiare, attentamente dovrai giocare, per ogni parola dicci cos’è e nuove istruzioni avrai per te”.

Il secondo è una ricerca di oggetti casalinghi: luccicanti, ruvidi, profumati. Nel terzo si cercano 20 parole con la S, nel quarto ancora altri oggetti da cercare. Gli animatori “corrono” collaborando coi ragazzi, inviando messaggi, piccoli suggerimenti, facendo il tifo, la video-conferenza è ricca di esclamazioni e incitamenti, si fa anche tattica, ma il gioco scorre soprattutto nelle chat private, dove si costruiscono strategie per la vittoria, ma soprattutto si corre, perché non c’è tempo. Il quinto biglietto sono indovinelli facili, ma nella fretta si può sbagliare… “Ha il collo, non la testa, due braccia ma nessuna mano”: sarà la camicia o un’anfora?

Sorgono discussioni tra animatori e ragazzi, salomonicamente vengono accettati entrambi e si prosegue con gli ultimi momenti in cui si stimola la vena creativa inventando una barzelletta e infine si arriva all’ultimo ostacolo, un facile rebus che porterà a vincere la pizza. I ragazzi completano le prove in poco meno di mezz’ora, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. La competizione si è accesa anche tra animatori, si discute, si ride, si gioca insieme anche se con davanti un semplice monitor. Ma il risultato è un gruppo che si incontra, che si vuole bene, anche se a distanza non è semplice capirsi, raccontarsi. Ma il gioco ha trascinato vorticosamente tutti verso un piccolo obiettivo comune.

Si ha voglia di incontrarsi, di vedersi, l’uscita del lockdown è ormai una realtà, fra poco sarà possibile vedersi, magari ancora a distanza, in un parco, con le mascherine colorate per proteggersi, ma sarà un altro modo di sentirsi vicini, e la pizza la si potrà prendere insieme. Distanti ma vicini.