Sbarcati 360 migranti a Messina: una mamma con bimbo accolta in una famiglia di Ai.Bi.

molo colaprice 200E’ stata la prima a scendere dalla nave mercantile che li ha soccorsi in mare. Una mamma 25enne, sconvolta teneva avvolto in una coperta il suo bambino di pochi mesi. Mamma e figlio si sono attaccati alla vita, contro tutto: sete, fame, freddo. Insieme ce l’hanno fatta, ma negli occhi della giovane c’era tutto il terrore per la traversata appena conclusa. Dopo di lei, alle sue spalle, è iniziata la processione di altri 360 migranti: tra loro una  ventina di donne, alcune anziane, diversi feriti, una quaranta di minori, e circa duecento giovani uomini. I profughi provengono per lo più dall’Africa sub-sahariana,  sono apparsi visibilmente  disidratati, contusi e “fortemente traumatizzati”, stando alle dichiarazioni dei primi soccorritori.

Il mercantile che li ha soccorsi in mare li ha portati sul molo di Messina, di fronte alla Dogana. Non sono gli unici migranti a essere sbarcati nelle ultime ore in Sicilia e Calabria. Nelle ultime 48 ore sono arrivati sulle nostre coste oltre 4mila migranti: un approdo di massa che si preannuncia come il primo di una lunga estate di sbarchi.

Al centro del problema la questione fondamentale: ci troviamo dinanzi a persone, donne e bambini. Sguardi terrorizzati, corpi disidratati e  lo shock di chi si sente un sopravvissuto ma non ha ancora capito se è stata veramente una fortuna. In mezzo a tanta confusione, un episodio che rincuora. La donna sbarcata con il bimbo appena nato non ha dovuto trascorrere nemmeno una notte in tenda. Grazie  alla sinergia tra il Comune di Messina e Amici dei Bambini, la donna ha trovato ospitalità in una famiglia.

I minori feriti presenti a bordo sono stati trasferiti al Policlinico, tutti gli altri che si sono dichiarati maggiorenni sono stati accolti provvisoriamente nelle tende allestite sul campo da baseball di Messina. Che però registra già il tutto esaurito: così la Prefettura ha disposto la riapertura del PalaNebiolo, chiuso a novembre 2013 a causa delle condizioni igieniche definite a dir poco allarmanti dalle relazioni dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Anche una trentina di donne, in molte portano addosso i segni della violenza, sono state accolte in una zona separata del palazzetto dello sport.

Per i Minori stranieri non accompagnati (Misna) bisognerà attendere la verifica dell’età anagrafica prima di poterli trasferire in comunità idonee. Amici dei Bambini ha già dato la propria disponibilità ad accoglierne alcuni nella struttura di Casa Mosè o nelle famiglie che da mesi si sono offerte di accoglierli.

Intanto la Caritas Italiana e dalla Fondazione Migrantes hanno diffuso il 23esimo rapporto dal titolo ‘Tra crisi e diritti umani’. Nel documento presentato al Museo Diocesano di Catania i numeri di un’emergenza che non accenna a finire. Nel corso del 2013, sono stati oltre 30mila gli sbarchi registrati sulle coste siciliane. Ottomila le persone salvate solo nel mese di settembre, tra cui 1.400 minori.

Bambini o ragazzi accolti in tenda o al massimo in comunità educative, mentre Ai.Bi. ha coinvolto ben 1200 famiglie pronte a dare loro molto più di un letto e un pasto caldo. E cioè il calore di una famiglia e la serena quotidianità che dovrebbe essere garantita a ogni minore.  Se dovessero avversarsi le previsioni del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il quale ha parlato di 600mila profughi pronti a lasciare il Nord Africa con destinazione Italia, nel 2014 avremmo 53mila minori da accogliere, per i quali servirebbero almeno 30mila famiglie disponibili. L’Italia dal cuore d’oro pronta a farsi carico delle disperate richieste di aiuto che arrivano dall’altra parte del Mediterraneo, l’Italia delle famiglie, non può tirarsi indietro o girarsi dall’altra parte. Chiunque voglia aderire al progetto Bambini in alto mare lanciato a ottobre 2013 da Ai.Bi., può farlo compilando il relativo form. Ogni casa che si apre all’accoglienza è un bambino salvato dall’abbandono.