Sbarchi, l’ultima tragedia: neonato gettato in mare subito dopo il parto

sbarchi2E’ forse il record più triste nella telenovela della disperazione che va in scena quasi quotidianamente nel Canale di Sicilia, con migliaia di migranti alla ricerca di una vita migliore. Quella vita che non avrà mai la più piccola vittima delle tragedie del mare: il neonato che, stando al racconto di sua madre, sarebbe stato gettato in mare subito dopo il parto, avvenuto in condizioni disumane a bordo di uno dei tanti barconi che solcano il Mediterraneo dal Nord Africa alla Sicilia.

Il fatto sarebbe avvenuto tra domenica 6 e lunedì 7 luglio. La donna, di origine eritrea, durante la traversata in mare, avrebbe dato alla luce un bambino prematuro che, fin dal primo momento, non avrebbe dato segni di vita e sarebbe stato gettato in acqua dagli altri migranti. Questo è quanto ha riferito la stessa donna, una volta sbarcata a Pozzallo, nel Ragusano, e ricoverata nel reparto di ginecologia dell’ospedale Maggiore di Modica.

Agli agenti della squadra mobile di Ragusa la giovane eritrea ha raccontato di aver avuto le doglie in anticipo, essendo solo al settimo mese di gravidanza, e di aver quindi partorito prematuramente. Ai medici ha poi riferito di aver provato ad attaccare il neonato al seno, ma il piccolo non avrebbe risposto ad alcuno stimolo. In seguito, la donna avrebbe più volte perso i sensi e nell’ultimo caso, al suo risveglio, avrebbe scoperto che il corpo senza vita del neonato era già stato gettato in mare.

Sull’accaduto, il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia ha aperto un’inchiesta.

Nel frattempo, non si fermano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane. Mercoledì 9 luglio nel porto di Palermo sono approdate due imbarcazioni dell’operazione Mare Nostrum con a bordo 320 persone. La prima ha portato in salvo 141 uomini, 44 donne e 45 minori accompagnati, quasi tutti di origine siriana. La seconda ha soccorso invece 98 uomini, provenienti da Zambia, Costa d’Avorio e Niger.

 

Fonte: Avvenire