Scuola. Genitori in congedo con un figlio contagiato. Ma non se ha 14 anni

Nella Giornata mondiale dell’alfabetizzazione il dramma dell’accesso all’educazione ai tempi del Covid. In Italia e nel mondo

Smart working e congedi straordinari non spariranno ma, per i genitori che si troveranno a gestire il caso di un figlio minore di 14 anni in quarantena obbligatoria, potranno essere fruiti nuovamente. Tale possibilità è prevista dal decreto approvato il 3 settembre dal Consiglio dei ministri, contenente nuove norme anti Covid in previsione della riapertura delle scuole da lunedì 14 settembre. Anche in questo caso, tuttavia, rimane da sciogliere il nodo delle risorse.

Scuola. Congedo con un figlio contagiato: le parole di Arcuri e Bonetti

“Se c’è una famiglia di due persone che lavorano e hanno un figlio contagiato e uno dei due deve restare a casa – ha commentato il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuriquesto non ci deve rimettere neanche un euro” . “Abbiamo scenari potenziali di incertezza – ha detto al riguardo il ministro della Famiglia, Elena Bonettidovuti alla ripartenza del contagio, per questo dobbiamo attrezzarci”. Al momento, tuttavia, a destare perplessità è anche il tetto di 14 anni: difficile immaginare che, anche con un figlio sedicenne, due genitori potrebbero lasciarlo a casa da solo, se contagiato.

Scuola. Congedo con un figlio contagiato: la Giornata mondiale dell’alafabetizzazione

E, se alla data fatidica della riapertura dei plessi scolastici, tra mille difficoltà e dubbi, mancano solamente sei giorni, oggi cade la Giornata mondiale dell’alfabetizzazione. Tale ricorrenza fu istituita il 17 novembre 1965 dall’UNESCO al fine di ricordare alla comunità internazionale l’importanza dell’alfabetizzazione. Una data che diventa ancora più significativa in un anno segnato in negativo da una riduzione all’accesso all’educazione scolastica da parte non solo dei bambini e degli studenti italiani, ma di tutto il mondo.

Secondo l’UNICEF 1,5 miliardi di studenti nel mondo sono rimasti a casa per un periodo più o meno lungo da scuola a causa del lockdown e almeno un miliardo di studenti nel mondo non ha ancora avuto la possibilità di tornare in classe. E proprio l’UNESCO stima che siano 23,8 milioni i bambini e i giovani che potrebbero abbandonare la scuola o non avervi accesso per il prossimo anno scolastico. Almeno 463 milioni di bambini non hanno potuto accedere alla didattica a distanza e 346 milioni di bambini, nei Paesi meno sviluppati, hanno perso la possibilità di mangiare a scuola l’unico pasto quotidiano completo, con un giusto apporto nutrizionale.

Ai.Bi – Amici dei bambini, con le sue attività di Sostegno a Distanza, è impegnata in prima linea per garantire il diritto allo studio dei minori in ogni teatro in cui opera, dall’Italia al Kenya, dalla Bolivia al Marocco. Per informazioni: https://www.aibi.it/ita/adozione-a-distanza/