Scuola. Troppe interrogazioni e compiti in classe! I ragazzi rimpiangono la DAD

Tornati a scuola, gli studenti sono stati travolti da troppe interrogazioni e verifiche, come a dover recuperare una “vera valutazione” difficile da fare a distanza. Crescono ansia e paura, e tanti preferirebbero tornare in DAD

La facile narrazione comune vuole che il ritorno della scuola in presenza sia stato il raggiungimento di un grande traguardo! In realtà, però, la vittoria è stata più simbolica che reale, perché, se da un lato ha significato il tentativo più evidente di un ritorno alla normalità, dall’altro ha caricato gli studenti di ulteriori difficoltà, tanto che sempre di più dicono “era meglio retare in DAD”!

La maggioranza degli studenti ha più verifiche e troppe interrogazioni rispetto allo scorso anno

Il problema è la quantità di verifiche e interrogazioni che i ragazzi si sono visti piovere addosso, quasi che la scuola li stesse “aspettando al varco” per recuperare, in presenza, quelle valutazioni che a distanza è inevitabilmente più difficile fare.
Certo, come sempre si è detto, dipende da scuola a scuola, da classe a classe e, ancora più, da professore a professore, ma un’indagine di Studenti.it riportata da Orizzonte Scuola certifica che, su un campione di 17 mila studenti intervistati, l’84% di loro ha confermato che il numero di verifiche di queste ultime settimane di scuola è maggiore rispetto agli anni precedenti.
Di conseguenza, cresce la paura, con il 61% dei ragazzi convinto che ci saranno più bocciati e rimandati, vista anche la nota ministeriale riguardo agli scrutini che ha chiarito come si possa bocciare, pur invitando a tenere presente la situazione particolare dell’anno scolastico, pesantemente influenzato dalla pandemia.

Alla luce di questo non hanno nemmeno torto quei ragazzi che lamentano l’evidente disparità rispetto all’anno scorso, quando, per esempio, furono tutti ammessi alla maturità nonostante la DAD avesse riguardato solo la seconda metà dell’anno scolastico. Oggi i maturandi arrivano da un anno e mezzo completamente stravolto, con continui cambi organizzativi tra presenze in classe, turni, DAD, misure a metà strada… Eppure, per loro, l’ammissione non è garantita.

Verso la maturità, tra dubbi, troppe interrogazioni e la proposta di test salivari

Rimanendo in tema di maturità, l’articolo di Orizzonte Scuola sottolinea come 2 studenti su 5 non stiano facendo alcuna simulazione del maxi orale previsto, e 1 su 3 non abbia ancora iniziato a scrivere l’elaborato, forse anche perché impegnati nel preparare tutte quelle interrogazioni e verifiche di cui sopra.
Anche una breve indagine si Skuola.net segnala come 6 ragazzi su 10 si lamentano che gli insegnanti siano più preoccupati delle valutazioni che non della preparazione dell’esame.

Riguardo la maturità, invece, qualcosa si muove a livello organizzativo, con la nuova circolare del Ministero della Salute che considera un’opzione valida quella di predisporre test salivari per tutti gli studenti impegnati negli esami di terza media e di maturità. Una decisione salutata positivamente da tutti, tanto a livello politico, quando da sindacati e mondo della scuola. L’idea è che l’uso dei tamponi salivari possa aiutare a monitorare la presenza di possibili casi di Covid, garantendo a studenti, personale e docenti lo svolgimento in sicurezza di tutta la procedura.

Al vaglio c’è anche la possibilità di spostare l’eventuale seconda dose di vaccino AstraZeneca per quegli insegnanti che l’avrebbero in programma nei giorni in cui sono impegnati negli esami di maturità. L’alternativa potrebbe essere quella di concedere loro la possibilità di collegarsi da remoto.
La situazione è comunque in continua evoluzione e nuove decisioni sono attese dal prossimo incontro tra ministero e sindacati previsto per venerdì 21 maggio.