Se l’affido è in crisi anche a Torino…

Il numero delle famiglie torinesi desiderose di accogliere sembra essere in netta diminuzione. Si è infatti passati da 89 nel biennio 2010 – 2012 a 59 dal 2019-2021.

A Torino il 98% dei minori in difficoltà familiare, (12.974), sono seguiti dal Comune senza essere allontanati dal proprio contesto familiare di origine, Solo il 2% dei minori, (318) sono stati affidata ad altre famiglie o a comunità. A renderlo noto è Città Agorà, periodico del Consiglio Comunale del capoluogo del Piemonte, che spiega come la povertà non sia mai considerata una causa di allontanamento dei minori dalle proprie famiglie, ma sono diversi i motivi da considerare. Come si legge, infatti, su Torino oggi: “il 29% dei minori sono stati allontanati per trascuranza grave, il 28% per inadeguatezza genitoriale, mentre il 19% per disabilità o dipendenze. Un minore su dieci viene allontanato a causa di maltrattamenti, mentre il 6% per problemi giudiziari, il 4% per richiesta degli stessi genitori, il 3% per problemi gravi del minore e infine il 2% per sospetto abuso”.

Affido: occorre ricostruire un clima di fiducia

Sembra però aver preso piede un clima di sfiducia sull’istituto dell’affidamento, tanto che gli stessi rappresentanti del Tavolo regionale delle Associazioni di famiglie affidatarie, si sono fatti portavoce verso il Comune, della richiesta che, come riporta Città Agorà “l’ente si faccia parte attiva nel ricostruire un clima di fiducia verso l’affidamento, da parte delle famiglie d’origine e da parte delle famiglie affidatarie e si faccia parte attiva con la Regione perché sia ripensato il disegno di legge sull’allontanamento”.

Da come si apprende dal web magazine, il numero delle famiglie torinesi desiderose di accogliere sembra essere in netta diminuzione. Si è infatti passati da 89 nel biennio 2010 – 2012 a 59 nell’ultimo appena trascorso, ben 30 disponibilità in meno. Senza poi contare che, si legge su Torino Oggi: “delle nuove circa la metà sono poi considerate idonee. Al momento, ad esempio, solo 16 sono state abbinate con un affido residenziale e una con un affido diurno“.

Da qui l’ordine del giorno, presentato dalla capogruppo PD Nadia Conticelli, nei giorni scorsi al Consiglio Comunale perché “La Regione ritiri il Disegno di legge dal titolo Allontanamento Zero” e nel quale si chiede il potenziamento dei servizi per le famiglie al posto di un sussidio aggiuntivo come prevede invece il Disegno di legge oltre l’invito a “ripensare in modo organico i diversi interventi, prevedendo maggiore collaborazione ed integrazione tra il settore educativo, sanitario e sociale ed una maggior omogeneità territoriale, oltre ad un raccordo con le autorità giudiziarie minorili”.