Se rinunci a comprare un bambino, te lo faccio adottare: le linee guida della proposta di legge PD sulle adozioni

senatoA un passo dal probabile stralcio della stepchild adoption dal disegno di legge sulle unioni civili, avanza l’ipotesi che l’adozione per le coppie omosessuali possa comunque diventare realtà attraverso un’altra proposta legislativa. Come dire: fatta uscire dalla porta, ecco che viene fatta rientrare dalla finestra. Non si spiegherebbe altrimenti l’idea di una riforma organica della legge sulle adozioni così come è stata formulata da un gruppo di senatori del Partito Democratico. Una riforma che, nelle sue linee guida, estenderebbe la possibilità di adottare anche alle coppie di fatto dello stesso sesso.

Tutto ciò è contenuto in un ordine del giorno recentemente presentato a Palazzo Madama dalla vicepresidente del Senato, la democratica Valeria Fedeli, e sottoscritto da altri 7 senatori Pd. Un Odg che preannuncia un testo organico di riforma dell’intero settore dell’adozione che, nei piani dem, dovrebbe essere depositato alla Camera dei Deputati una volta chiusa la partita sulle unioni civili.

Ma al di là dei tempi, è già ora il momento di fare un’importante riflessione sulle linee guida che i senatori Pd hanno inserito nella proposta di riforma. Al centro di tutto c’è l’estensione dei soggetti ammessi alle adozioni. Non più soltanto le coppie sposate da almeno 3 anni, come prevedono le norme attuali. La riforma aprirebbe le porte dell’adozione anche alle coppie di fatto – quindi anche quelle omosessuali – conviventi da un minimo di 3 anni e ai single. Mettendo da parte, dunque, il diritto di ogni bambino abbandonato ad avere un papà e una mamma. Diritto che finirebbe schiacciato dalla pretesa, esaudita, del figlio a tutti i costi. Insomma, le stesse ragioni che rendono inaccettabile il ddl Cirinnà attualmente al vaglio del Parlamento.

Decisamente non appare questa la mossa giusta per risolvere la crisi dell’adozione internazionale. Una crisi dovuta ai troppi ostacoli burocratici, ai costi eccessivi, alle trafile lunghissime, alla poca trasparenza, a un’Autorità Centrale da quasi 2 anni paralizzata. La proposta di riforma targata Pd non trascura del tutto questi problemi e, tra le sue linee guida, alcune sembrano andare nella direzione di una loro parziale soluzione. In quest’ottica si collocano lo snellimento delle procedure, la parziale unificazione dell’iter per le adozioni internazionali e nazionali, il riordino della “giungla” degli enti autorizzati, il rafforzamento della rete socio-assistenziale per il post adozione, l’aumento delle detrazioni fiscali per le famiglie che scelgono di adottare un bambino. Ma il disegno di riforma inciampa irrimediabilmente sul punto principale: quello in cui si dimentica che l’adozione deve essere finalizzata a dare un papà e una mamma a un bambino abbandonato e non a dare un figlio a chiunque lo voglia.

 

Fonte: Quotidiano Nazionale