Se salta l’ipotesi adozione, ci indirizzeremo verso l’affido… tanto è uguale!

Mio marito e io abbiamo intrapreso il percorso dell’adozione nazionale e ora siamo in attesa da poco più di un anno. Purtroppo non abbiamo ricevuto ancora nessuna proposta di abbinamento, ma solo una chiamata per un ulteriore colloquio conoscitivo. La nostra scheda è piaciuta, avendo noi dato ampia disponibilità al rischio giuridico anche alto. Dall’ultimo incontro però tutto tace. Sappiamo bene che adottare in nazionale è un’impresa difficilissima e proprio per questo motivo, da qualche giorno, si è insinuata in noi l’idea di dirigerci verso l’affido. D’altronde che differenza c’è fra un’adozione ad alto rischio giuridico e un affido ‘sine die’? Voi cosa ci consigliereste?

Gabriella

 

riccardiGentile Gabriella,

l’adozione, benché ad alto rischio giuridico e l’accoglienza familiare temporanea, sono non solo due istituti molto diversi tra loro, ma anche due esperienze che devono rispondere a diversi bisogni dei bambini e di conseguenza della famiglie accoglienti.

L’adozione a rischio giuridico presuppone per il bambino il bisogno di una famiglia alternativa a quella d’origine, anche se il percorso di accertamento dello stato di abbandono non è ancora completato e quindi sussiste il “rischio” che il bimbo non venga dichiarato adottabile e conseguentemente torni ai suoi genitori biologici.

L’accoglienza familiare temporanea, invece, presuppone che il bambino abbia bisogno di una famiglia alternativa a quella d’origine per il tempo strettamente necessario affinché questa superi le difficoltà che hanno causato l’allontanamento del figlio. Quindi un bambino in affido, anche se per un tempo esageratamente lungo come nei cosiddetti “sine die”, non sarà mai figlio della coppia accogliente, se non in casi molto particolari.

Se il vostro desiderio è quindi essere genitori, e non genitori temporanei, non sarebbe corretto nei confronti del minore che accogliereste e della sua famiglia sostituire il vostro progetto di adozione con un progetto d’affido.

L’adozione richiede percorsi differenti da quelli previsti dall’affido familiare, purtroppo anche tempi molto lunghi e tanta pazienza prima di veder concretizzare il proprio desiderio.

L’accoglienza familiare temporanea richiede la disponibilità ad accogliere come figlio un bambino che non lo sarà mai e che ha una mamma ed un papà che lo aspettano e che, in qualche modo, devono essere accolti dalla famiglia affidataria a secondo dei diversi progetti. Richiede anche  una forte propensione alla collaborazione con i servizi sociali e il Tribunale per i Minorenni.

Una scelta d’accoglienza, in qualsiasi forma si declini, ha bisogno di un prerequisito fondamentale: la conoscenza profonda dei propri desideri e di ciò che li muove. Credo che partecipare a un incontro informativo sull’affido potrà esserle utile. E perché non approfondire anche la conoscenza dell’adozione internazionale?

Tanti cari auguri,

Cristina Riccardi

Membro del Consiglio Direttivo di Ai.Bi. e referente politico del settore Affido