Separati e adottati da piccoli. La storia che ha commosso papa Bergoglio

papafrancesco200Sei fratelli per cinque famiglie. Reminiscenze da commedia musicale anni ’50 a parte, si tratta di una vicenda commovente, così commovente che perfino papa Bergoglio ha alzato la cornetta del telefono.

E’ la storia di sei fratelli che appartenevano in origine a una famiglia del padovano: Massimiliano Gallina, montebellunese, ha 36 anni, Roberto, di Rovigo, ne ha 38, Dennis di Vicenza ne ha 35, Silvia, che abita a Treviso, ha 33 anni, Christian, di Rovigo, ne ha 34. I fratelli hanno cognomi diversi perché erano stati dati in adozione quando avevano uno o due anni. All’appello manca ancora una sorella, la più giovane, di 28 anni.

Tutto ha avuto inizio quando Massimiliano ha voluto ritrovare i fratelli. Aveva tentato per anni, inutilmente, nonostante si fosse rivolto a vari avvocati, finché ha trovato un angelo custode chiamato Antonio Netto, responsabile della protezione civile di Montebelluna, che ha dedicato quasi due anni alla ricerca.

Lo scorso 30 marzo il primo meraviglioso traguardo: Netto ha riunito nella sede della protezione civile quattro dei sei fratelli. La domenica successiva sono andati a trovare il quinto, Christian, affetto da cecità; la domenica delle Palme erano tutti a casa della mamma di Antonio Netto a pranzo, vi ritorneranno l’1 maggio.

La mamma biologica non ce l’hanno più, è morta all’età di 40 anni, anche il papà è morto, ma da piccoli hanno trovato altri genitori che hanno dato loro tanto amore. “Non è stato semplice”, racconta Antonio Netto “c’è stata una lunga ricerca, siamo andati alla sera a suonare a tanti campanelli per chiedere informazioni e fare verifiche.”

Un’esperienza che ha riempito il cuore. “Sono state tante le testimonianze toccanti che abbiamo raccolto – prosegue Netto – soprattutto quella del padre di Christian, che ci ha raccontato come lui sia sempre stato pronto ad andare contro tutti pur di non vedere emarginato quel figlio che aveva adottato. Abbiamo trovato tanta gente disponibile, che ha collaborato e che ci ha consentito di riunire questi fratelli che erano stati separati fin da piccoli.”

Una storia così toccante che è arrivata fino a Papa Francesco, che ha telefonato ad Antonio Netto ringraziandolo per tutto il lavoro fatto, un ringraziamento che il responsabile della protezione civile ha esteso a tutti i suoi volontari e a tutti coloro che hanno dato una mano in tutto questo tempo per risalire all’identità dei fratelli e consentire che si ritrovassero dopo trenta lunghi anni.

 

Fonte: (La Tribuna di Treviso)