Si chiude il 2013: dall’Ucraina al Congo,
l’adozione, nonostante tutto, è una cosa meravigliosa

donna-che-scrive 350La vicenda delle famiglie bloccate in Congo, in attesa di poter portare a casa i loro figli adottati nel Paese africano, ha scandalizzato e spaventato molti. Tranne i diretti interessati, che di fronte alle difficoltà impreviste, hanno reagito radicandosi ancora di più nella scelta adottiva. Per fortuna, la maggior parte delle storie d’adozione non è mai così drammatica. Anzi.

A Natale nella cassetta della posta dell’associazione Amici dei Bambini arrivano gli auguri più preziosi che possa riceve chi ogni giorno lavora per cercare di dare una famiglia a bambini abbandonati.  E’ bello leggere in filigrana le storie di tante persone che l’adozione ha reso felici.

Ecco le ultime due arrivate, rispettivamente dalla Sicilia e dal Veneto. La prima l’ha scritta la mamma di un bambino adottato a Kinshasa, la seconda i genitori di un bimbo nato in Ucraina.

Cara Ai.Bi.,

non è facile trovare parole adatte ad esprimere la nostra gratitudine per tutto ciò

che avete fatto per farci incontrare il nostro Benjamin.

Che dirvi? Ci sentiamo sopraffatti dalla sua straordinaria ricchezza, dalle sue belle qualità.

Benjamin è bello, solare, allegro, simpatico, sereno, intelligente, disponibile, forte, fiero, a tratti saggio. Davvero non ci aspettavamo tanto. Siamo certi che ormai anche lui ci senta pienamente come i suoi genitori: ci cerca, ci abbraccia, ama stare con noi, giocare, scherzare, parlare con noi, e avvertiamo di essere inequivocabilmente il suo punto di riferimento affettivo. Si affida a noi, e si fida di noi sempre di più,  e anche quelle pochissime volte che capita di rimproverarlo per qualche piccola monelleria, accetta il nostro intervento, sicuro del nostro affetto. In questi mesi, soprattutto dopo aver visto il video sul centro FED di Goma pubblicato sul sito di Ai.Bi., ci siamo chiesti come sia stato possibile crescere in condizioni fisiche di forte disagio e limitazione, ma con questa non comune cura della persona, della dignità, degli affetti. Benjamin non è mai sciatto, e dal suo comportamento mai traspare un segno del suo faticoso passato che evidentemente custodisce con dignità. Benjamin è abituato agli affetti, perché certamente chi si è preso cura di lui per otto anni non si è

limitato a curare la sua sopravvivenza fisica, ma in un modo o nell’altro lo ha ricoperto di amore, lo ha fatto crescere nella mente, sollecitando la sua intelligenza, e nell’animo abituandolo al rispetto di sé e degli altri. Benjamin e tutte le persone che lo hanno aiutato a crescere fin qui ci stanno dando una inestimabile lezione di vita. E siamo felici che nei pensieri e nelle parole di nostro figlio ricorrano spesso Maman President Nafisa e Abiba Muhemedi che lo ha accompagnato fino a Kinshasa, alle quali si riferisce con tenerezza e profondo rispetto.  Noi di certo non smetteremo mai di ringraziare entrambe per il dono

che ci hanno fatto, e speriamo che anche Benjamin continui per tutta la sua vita, comunque si evolva, a trarre alimento da queste radici così ricche, sane e vitali.

Noi siamo profondamente convinti che le persone che lavorano nel centro FED abbiano svolto e svolgano un lavoro di straordinaria umanità. Questa umanità è

l’eredità più grande che Benjamin ha portato con sé e che lo sta sostenendo nell’inserimento nel nostro mondo, non solo in famiglia, ma anche a scuola, a calcetto, con gli amici. Tutti apprezzano la sua eleganza, le sue buone maniere, la correttezza, il rispetto, la simpatia, il suo impegno.

Grazie a tutti per averci aiutato a ricevere questo dono così prezioso.

(Grazie a Dinah Caminiti che per prima ci ha accolto col suo largo sorriso e il suo entusiasmo. Grazie a Valentina Griffini e a Laura Brivio che nel curare la parte burocratica hanno permesso che tutto andasse al meglio, non facendoci mai mancare le informazioni per affrontare con consapevolezza la permanenza a Kinshasa.

Grazie anche ad Oscar che per primo – così ci dice Benjamin –  ci ha messo “in contatto”, presentandogli quei due genitori, noi, alla ricerca del loro bambino.

Grazie ad Andrea e Filomena che nei giorni di Kinshasa non hanno fatto mai mancare la loro presenza professionale, e la loro generosa umanità. Non dimenticherò mai l’aiuto di Andrea e di Filomena nel momento in cui ho fatto presente l’iniziale ritrosia che Benjamin aveva nei miei confronti.

Probabilmente grazie alla delicatezza con cui mi hanno aiutato ad affrontare questa prima reazione, Benjamin è adesso così legato a me, mi chiama veramente “mamma” con la voce piena e sicura, e non si addormenta se non ci abbracciamo, accogliendo con gioia le mie carezze. Grazie ad Eddy, di cui conosciamo solo la voce che accompagna con lucidità il video sul centro FED, che ci ha dato uno sguardo più realistico sulla vita di Benjamin.

Auguriamo a tutti un Sereno Natale e un Felice Anno Nuovo.

A. e G., genitori felici di Benjamin

 

Questa invece è la lettera che arriva dal Veneto.

Carissime,

un anno fa eravamo a Kiev e ancora non potevamo sapere quanto impegno, ma soprattutto quanta felicità ci avrebbe regalato il 2013!

Vi vogliamo raccontare brevemente come sta Sasha e come procede il percorso di integrazione e di adattamento con noi nella nostra città.

Dopo una prima fase di festeggiamenti, nei mesi di maggio, giugno e luglio è iniziato per nostro figlio un periodo di avvicinamento alla scuola, attraverso un percorso individuale dove Sasha ha avuto la possibilità di studiare italiano e matematica.

A settembre è iniziata la scuola e lo abbiamo iscritto in prima media. Sasha si sta impegnando molto e con profitto; ha preso bei voti in italiano, storia, inglese, scienze, matematica, tecnologia.. La sua grande capacità di relazione sia con i compagni sia con gli insegnanti ha conquistato tutti.

Tra le tante novità, per lui c’è anche la musica. Sasha sta imparando a conoscere e leggere lo spartito e a suonare la chitarra dimostrando sensibilità e capacità di apprendimento notevoli.

Non manca lo sport nella sua nuova vita: sta seguendo un corso di Taekwondo, un’arte marziale acrobatica che gli piace molto, oltre ad un corso di nuoto che segue con la scuola.

Insomma una vita intensa a cui lui risponde con una grande energia e tanto entusiasmo.

I rapporti tra noi si vanno rafforzando di giorno in giorno. Sasha è un ragazzo che ricerca affetto e offre molto. Ogni giorno ci rendiamo conto di quanto importante sia per lui la sicurezza della famiglia, allargata com’è ovvio a nonne, zii, cugini e cuginetta.

Noi non potremmo essere più contenti di come sono andati questi primi mesi di vita insieme e vediamo anche lui molto sereno, felice e coinvolto in questa sua nuova vita!

A voi ancora un ringraziamento di cuore per l’aiuto e il supporto che ci avete dato in questa meravigliosa esperienza. Vi ricordiamo con molto affetto

Un caro saluto e i migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Matteo, Giovanna e il piccolo Sasha