Siria: 10 anni di guerra… ora basta dice il Papa

Già 22 i bambini quelli rimasti uccisi solo a gennaio 2021. Papa Francesco: “Come vorrei che il 2021 fosse l’anno in cui si scrivesse finalmente la parola fine al conflitto siriano, iniziato ormai dieci anni fa!”.

La crisi ci mostra : “il volto di un mondo malato non solo a causa del virus, ma anche nell’ambiente, nei processi economici e politici, e più ancora nei rapporti umani. Ha messo in luce i rischi e le conseguenze di un modo di vivere dominato da egoismo e cultura dello scarto e ci ha posto davanti un’alternativa: continuare sulla strada finora percorsa o intraprendere un nuovo cammino” – queste le parole che Papa Francesco ha pronunciato nei giorni scorsi nel suo discorso rivolto al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, come riportate da Vatican News.

Il Papa non ha mancato di ricordare anche la popolazione siriana, stremata da ormai 10 anni di guerra e povertà: “dove, oltre ad altre gravi emergenze, l’insicurezza alimentare affligge gran parte della popolazione e i bambini sono stremati dalla malnutrizione”.

“Come vorrei che il 2021 fosse l’anno in cui si scrivesse finalmente la parola fine al conflitto siriano, iniziato ormai dieci anni fa!” ha commentato il Papa.

 E a fare le spese di dieci anni guerra e povertà a cui si è affiancata questa terribile pandemia e le recenti avversità naturali che si sono abbattute sul Paese sono soprattutto i più fragili e in particolar modo i bambini.

Sarebbero già 22 quelli rimasti uccisi solo nei primi due mesi del 2021Una tragedia senza fine a cui è doveroso mettere fine.

E se come ha riferito Papa Francesco, nel corso dell’incontro con le autorità diplomatiche, una catastrofe educativa sta affliggendo i giovani, a causa della pandemia, non possiamo non sottolineare come in Siria, a causa della guerra, più della metà dei bambini continui ad essere privata del diritto all’istruzione.

“I bambini in Siria continuano a sopportare il peso maggiore della crisi che segnerà un tragico traguardo di dieci anni nel marzo di quest’anno – dichiarano Muhannad Hadi, coordinatore umanitario regionale per la crisi in Siria e Ted Chaiban, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa, in occasione della Giornata internazionale dell’istruzione – Il sistema educativo in Siria è sovraccarico, sotto finanziato, frammentato e incapace di fornire sicurezza, servizi equi e continuativi a milioni di bambiniIn Siria ci sono oltre 2,4 milioni di bambini non vanno a scuola e quasi il 40% sono ragazze. – continuano – Una scuola su tre all’interno della Siria non può più essere utilizzata perché distrutta, danneggiata o utilizzata per scopi militari. I bambini che possono frequentare la scuola spesso imparano in aule sovraffollate e in edifici con strutture idriche e igieniche insufficienti, senza elettricità, riscaldamento o ventilazione”.

Mentre la guerra continua – sottolineano Muhannad Hadi e Ted Chaiban – l’istruzione rimane il faro per milioni di bambini. È un diritto che va tutelato e perseverato”.

 Un Sostegno a Distanza per i bambini siriani e le loro famiglie

 Ai.Bi. non lascia soli i bambini siriani sfollati nei campi di Idlib nel nord della Siria e le loro famiglie. Lotta ogni giorno al loro fianco.

Nel 2020 ha distribuito 500.000 razioni di pane, ha supportato due campi sfollati attraverso la distribuzione di materiale igienico e acqua potabile. Oggi, prosegue senza sosta la distribuzione di 4 capi di bestiame a 240 donne capo famiglia grazie al progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana al fine di supportarle nel raggiungimento dell’autosufficienza.

Molto è stato fatto ma ancora di più c’è da fare.

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