Siria. Khan Shieh : “La nostra casa è diventata una prigione: se esci ti ammazzano”

macerie in siriaC’era una volta la Damasco meta di pellegrini e turisti. Quella capitale della Siria che, ora, dopo oltre 5 anni di guerra, è diventata una prigione per i suoi stessi abitanti. Sono almeno 14mila i civili rimasti intrappolati nelle vicinanze della città e più di 3mila di questi “prigionieri” sono bambini. Si tratta di 12mila abitanti del campo profughi di Khan Shieh, situato a sud-ovest di Damasco, e di altri 2mila sfollati siriani che vivono nella zone vicine. Una città nella città ormai quasi del tutto estromessa dall’accesso ai beni di prima necessità quali acqua potabile, cibo, medicine ed elettricità.

Nel frattempo dal fronte settentrionale giungono notizie altrettanto drammatiche. Nella mattinata di mercoledì 15 giugno un raid aereo ha bombardato un’area residenziale nella località di Kafr Takharim, nei pressi della città di Idlib, nel nord ovest del Paese. In particolare è stata colpita la sede della Protezione civile che ha riportato danni alla struttura e alle attrezzature. Il terribile bilancio del raid parla di un bambino ucciso e diversi feriti. Nella stessa giornata, è stato colpito anche il centro abitato di Idlib. Alcuni missili sono caduti davanti a un ufficio postale provocando il ferimento di 7 persone, tra cui anche diverse donne, oltre all’interruzione delle linee di comunicazione terrestre.

La battaglia tra le forze governative e le milizie antiregime hanno ridotto alla fame milioni di siriani che hanno urgente bisogno di soccorso umanitario. È a favore di queste persone che è diretto l’intervento di emergenza condotto da Amici dei Bambini nelle zone di Idlib, Aleppo, Homs e Rural Damasco, tra le più colpite dal conflitto. Nell’ambito della campagna Non lasciamoli soli, Ai.Bi. porta soccorso alimentare e provvede alla protezione dei minori con interventi di prima e seconda emergenza. Una goccia nel mare di quanto servirebbe ai 13 milioni di siriani in stato di necessità e ai 7,6 milioni di sfollati interni, di cui 5 milioni sono bambini, che per sopravvivere hanno dovuto lasciare la propria casa o quel che restava di essa.  Ma questa goccia può diventare sempre più grande e aiutare sempre più famiglie e bambini. Anche tu puoi dare un contributo a tutto questo: una donazione a favore della campagna Non lasciamoli soli rappresenterebbe un passo importante per garantire agli sfollati siriani una speranza in più.

 

Fonte: Ansa, AdnKronos