Siria. A Idlib 300mila studenti rischiano di non avere accesso all’istruzione. 87 strutture scolastiche danneggiate

Amici dei Bambini presente a supporto della popolazione locale con un forno per garantire il pane a centinaia di famiglie

A settembre, si sa, riaprono le scuole. Eppure questo, purtroppo, non è il primo dei pensieri per tanti bambini che vivono nella provincia siriana di Idlib. La zona è infatti il teatro di uno scontro decisivo per le sorti del conflitto, visto che quella è l’ultima grande zona del nord ovest del Paese controllata dalle truppe ribelli, verso i quali, giorno dopo giorno, sta marciando l’esercito governativo.

Ovviamente la violenza del mondo dei “grandi” ricade però soprattutto sui più indifesi, i bambini. E così, tra scuole bombardate o adibite a rifugio per gli sfollati, circa 300mila dei 650mila studenti dell’area rischiano di non avere accesso all’istruzione. Nel dettaglio sarebbero ben 87 le strutture scolastiche danneggiate, mentre più di 200 sono appunto utilizzate per ospitare gli sfollati, rimasti senza un’abitazione.

Un conflitto ancora drammatico, quello siriano, anche a distanza di otto anni dall’avvio delle ostilità. Secondo gli ultimi dati diffusi dalle Nazioni Unite, 630mila persone sono state costrette a sfollare da Idlib, su una popolazione complessiva di tre milioni di persone. C’è poi un dramma diverso, psicologico: la maggior parte dei bimbi in età scolare della zona ha, vista l’età, ricordi d’infanzia legati soprattutto a bombardamenti aerei e combattimenti armati.

Per dare sollievo a queste popolazioni Ai.Bi. – Amici dei Bambini è sul campo, proprio nella zona di Idlib, dal 2013 e sta attualmente operando con un importante progetto di sicurezza alimentare, in partnership con la locale organizzazione Kid’s Paradise. Con un forno appositamente realizzato Ai.Bi. sta garantendo pane a 1150 famiglie dell’area.