Siria. Completata la quarta distribuzione di ceste alimentari a Idlib. Dai 1.100 beneficiari poche parole, ma tanta riconoscenza: “Mumtaz, molto bene”, il loro futuro parte da qui

quarta distribuzione progetto mae siriaSostegno a distanza Siria Due camioncini bianchi risalgono le colline della provincia di Idlib, in Siria. Avanzano lentamente con il loro carico di provviste, segni di speranza per quella parte della popolazione siriana che ha deciso di sperare in un futuro nella terra in cui è nata. Scene come questa sono ormai quotidiane in queste zone nordoccidentali della Siria. Qui, infatti, Amici dei Bambini ha attivato i suoi interventi di prima e seconda emergenza nell’ambito della campagna di sostegno a distanza per la prevenzione dell’emigrazione Io non voglio andare via, inserita nel contesto del progetto Bambini in Alto Mare.

Domenica 3 aprile si è conclusa la quarta distribuzione di ceste alimentari organizzata da Ai.Bi. con il suo partner Syrian Children Relief. Un’operazione non facile, che si è svolta in un’area colpita da 5 bombardamenti nel periodo dal 15 al 25 marzo. Nonostante questo, tutto si è svolto regolarmente e senza particolari problemi. Nel frattempo, la sicurezza nella zona è tornata più o meno stabile.

Le famiglie raggiunte in occasione di questa nuova distribuzione di beni alimentari sono state 1.090. A recapitare le ceste, nella settimana dal 27 aprile al 3 marzo, sono stati gli operatori di Syrian Children Relief, coadiuvati, in quest’occasione, da 7 volontari che, prestando la propria opera, hanno voluto supportare il nostro progetto in segno di riconoscenza per quello che da anni Ai.Bi. sta facendo a favore della popolazione di Binnish e dintorni.

Rispetto alle precedenti tre distribuzioni, ci sono stati alcuni cambiamenti nella composizione delle ceste, per venire incontro alle necessità espresse dai beneficiari. Il riso di qualità indiana è stato sostituito da uno di provenienza egiziana e la quantità di zucchero è stata raddoppiata, venendo portata a 3 chili per ogni famiglia. Molto richiesta la distribuzione di pane, alimento essenziale per tutte le famiglie.

In quest’ultimo periodo, tuttavia, il prezzo della farina in Siria sta salendo in modo notevole, a discapito della qualità del prodotto. Il forno realizzato da Ai.Bi. a Binnish, come tutti quelli della regione, si trova quindi a dover fare i conti con queste ristrettezze, ma riesce a non fare mancare l’apporto alimentare alle famiglie beneficiarie delle distribuzioni.

La quinta distribuzione inizierà a fine aprile e si concluderà all’inizio del mese di maggio.

“Mumtaz” è il ringraziamento con cui mamme e papà siriani salutano gli operatori e i volontari che consegnano loro le ceste. Vuol dire “molto bene” ed è accompagnato da larghi sorrisi pieni di riconoscenza. Si tratta nella maggior parte dei casi di famiglie che hanno perso tutto, che vivono nelle tende, dopo che la loro casa è stata bombardata o resa inagibile dagli ordigni. Ma che, nonostante questo, hanno deciso di non andare via, di non sfidare il mare e di restare nella loro terra. Sono 8 milioni gli sfollati interni al territorio siriano e quasi la metà di loro sono bambini. Persone che non possono essere dimenticate, anche se fino a oggi solo una piccola parte delle risorse umanitarie sono state destinate a loro. Ai.Bi. vuole contribuire a invertire questa rotta. Con un supporto continuativo come il sostegno a distanza per la campagna Io non voglio andare via si può donare un futuro a circa 12mila sfollati interni siriani.